Bruxelles – L’Unione europea “condanna le violazioni dei diritti umani e gli abusi contro i migranti e pressa le autorità libiche affinché raddoppino gli sforzi per migliorare la protezione e la promozione dei diritti umani, specialmente nei centri di detenzione”. Nelle conclusioni del Consiglio Affari esteri, i ministri dei Ventotto criticano le condizioni in cui vengono tenuti i migranti nei campi di detenzione del Paese e promettono di lavorare con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) e con l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, per “migliorare le condizioni nei centri di detenzione, assicurare adeguate strutture di accoglienza, cercare alternative alla detenzione”.
“Le condizioni di vita nei campi sono terribili”, ha riconosciuto l’alta rappresentante, Federica Mogherini. L’Unione europea, ha spiegato, cerca di intercettare i migranti al Sud della Libia prima che arrivino nel Paese. Ad Agadez in Niger, “il numero di migranti in transito è sceso da 76mila del maggio scorso a 11mila di dicembre”, ha rivendicato ma “non possiamo ignorare il fatto che ci sono già dei migranti in Libia che sono intrappolati nei campi”. E l’Ue ha deciso, ha spiegato ancora l’alta rappresentate, “di provare a salvare queste persone permettendo a Iom e Unhcr di entrare nei campi” e collaborare alla loro gestione. Ma questo “richiede la cooperazione delle autorità libiche, governo e municipalità, richiede maggiore sicurezza, una delle cose più difficile, e supporto finanziario. Noi lavoriamo a tutte e tre queste cose”, ha concluso Mogherini.