Bruxelles – La cancelliera tedesca Angela Merkel crede che l’Europa possa avere un futuro a “diverse velocità” e che questo concetto potrebbe essere formalizzato nella Dichiarazione per il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, che verrà adottata nella capitale italiana a marzo. Lo riferisce la Frankfurter Allgemeine.
“Abbiamo imparato dalla storia degli ultimi anni che ci potrebbe essere un’Unione Europea con differenti velocità e che non tutti parteciperebbero ogni volta ai tutti i passaggi dell’integrazione”, ha detto la cancelliera dopo il Consiglio europeo informale di Malta, aggiungendo: “Penso che questo potrebbe essere inserito nella Dichiarazione di Roma”.
Sullo sfondo delle parole della Merkel a Malta, vi è una campagna elettorale tedesca che si gioca anche sullo spauracchio di una Grexit, un’uscita della Grecia dall’euro, che potrebbe avvenire agli inizi della prossima estate. La Grosse Koalition della Cancelliera litiga apertamente, con un attacco di Sigmar Gabriel al ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, sferrato nei giorni scorsi, un attimo prima di lasciare il ministero dell’Economia per quello degli Esteri. Gabriel ha scritto alla cancelliera una lettera – secondo quanto ha rivelato oggi l’Handeslblatt – per lamentarsi, in sostanza, dell’ostinazione con cui il collega-falco perseguirebbe obiettivi irrealistici, rischiando di provocare una nuova crisi, che potrebbe ricordare quella traumatica vissuta nel giugno 2015.
Per Schaeuble, per ottenere risultati dal governo Tsipras, è necessario invece – scrive Hb – che la pressione resti elevata. E ieri anche Merkel ha fatto pressione sul premier greco a Malta, secondo quanto scrive Bloomberg, perché collabori con le istituzioni. Gabriel, dal canto suo, ha espresso “molta preoccupazione” per il dibattito sulla Grecia. “Le posizioni del ministro delle Finanze e quella del Fmi sono così lontane che un accordo è quasi escluso”, ha scritto nella lettera. Uno dei punti di disaccordo è la pretesa di Schaeuble che Atene mantenga un surplus di bilancio del 3,5%, per i prossimi 10 anni. Un obiettivo ritenuto non realistico dal Fmi e Gabriel chiede ora alla cancelliera di far limitare la richiesta “a tre anni”.
Secondo il ministro delle Finanze, che ha personalmente risposto alla missiva, come riporta lo stesso Handelsblatt, le concessioni del vicecancelliere alla Grecia sarebbero controproduttive. E lui stesso ha replicato alle accuse parlando oggi nel Saarbruecken: “Se la Grecia continua a non fare quello che deve, alla lunga non va. Se Tsipras mantenesse il 60% di quello che ha sottoscritto, la Grecia avrebbe uno sviluppo positivo”. “Io sono molto generoso”, ha anche risposto piccato, secondo quanto riportano media tedeschi. “Siamo stati generosi e lo saremo di nuovo”, ma il problema resta la “competitività di Atene”.
Anche i portavoce di governo si sono scontrati sul tema a Berlino: “Servono un’economia che investe, e nuova crescita. La Grecia ha bisogno di prospettive nello sviluppo economico, che siano realistiche, favorevoli alla crescita e sostenibili”, ha detto un portavoce della ministra dell’Economia Brigitte Zypries, appena insediata. “È interesse tedesco ed europeo stabilizzare la Grecia, stiamo a quanto concordato dall’eurogruppo di giovedì scorso. Nulla di nuovo”, ha replicato il portavoce di Schaeuble. I colpi dei socialdemocratici su questo fronte non sembrano destinati a diminuire: con la discesa in campo di Martin Schulz, più che premiato dai sondaggi, sulle politiche europee e su Atene in particolare l’SPD ha chiaramente cambiato marcia.
Notizia tratta da rainews.it.