Bruxelles – “Anche se il trattato di Maastricht è stato un passo in avanti nel progetto di integrazione europea, esso è ormai associato al vincolo delle regole di bilancio che sembrano condannare i nostri Stati all’austerità”. Ne è convinto il presidente dell’eurogruppo dei Verdi-Ale, Philippe Lamberts che parla della necessità di riformare il trattato in occasione del 25esimo anniversario della firma (7 febbraio 1997).
Il leader dei ‘Greens’ europei entra poi nel dettaglio, criticando con veemenza l’impianto regolativo dell’eurozona. In particolare “le soglie di bilancio fissate per i deficiti (3% del Pil) e per il debito pubblico (60% del Pil)” che “non hanno nessun fondamento scientifico”. Anzi, secondo Lamberts “esse rivelano l’esistenza di una costruzione ideologica per giustificare delle scelte politiche”, e per questo “è arrivato il momento di procedere a una revisione obiettiva di tali vincoli”.
Secondo Lamberts “per essere sostenibili, i bilanci pubblici devono anzitutto rispondere a regole economiche sensate. Vale a dire delle regole che permettano degli investimenti pubblici, ancora più indispensabili ora che l’economia conosce un serio rallentamento”. Altro aspetto fondamentale per il presidente dei Verdi riguarda “l’associazione dei vincoli di bilancio a dei criteri di giustizia sociale e di sostenibilità ambientale che siano ugualmente vincolanti”.
Lamberts chiude con una nota a metà tra la speranza e la disillusione: “Resta da vedere se le elezioni che avranno luogo nel corso dell’anno [in vari Stati membri] porteranno a maggioranze politiche orientate verso questo cambiamento”.