Bruxelles – Da Londra arrivano aggiornamenti sulla lunga trattativa per la Brexit. Dopo il via libera da parte della Camera dei Comuni a Theresa May per attivare l’articolo 50, ieri il governo britannico ha presentato un libro bianco per esporre la propria strategia. Il testo, presentato dal segretario per la Brexit David Davis, è una sorta di dichiarazione di intenti in dodici punti. Come annunciato dalla stessa May, il libro bianco conferma l’intenzione del Regno Unito di uscire sia dal mercato unico che dall’unione doganale europea.
Nelle 77 pagine del documento, si leggono alcuni propositi chiari dell’esecutivo britannico. Al secondo punto il governo auspica di “riprendere il controllo sulle nostre leggi, mettendo fine alla giurisdizione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul Regno Unito”, si legge. Altro punto importante è l’ottavo, riguardante il commercio e il libero scambio: il libro bianco enuncia che lo Uk intende stabilire “una nuova ‘partnership strategica’ con l’Ue, attraverso un ‘coraggioso accordo di libero scambio’ e tariffe doganali ‘reciprocamente vantaggiose'”. Il quinto punto si concentra sull’immigrazione, che il Regno Unito vuole tornare “a controllare”.
Una delle priorità da chiarire in sede di negoziato riguarda proprio le nuove regole per l’immigrazione, e soprattutto i diritti dei cittadini Ue già presenti nel Regno Unito. Lo stesso Davis, al termine della presentazione del documento, ha annunciato che “il parlamento dovrà approvare una legislazione per stabilire nuove regole relative a immigrazione e tariffe doganali, una volta che l’Uk avrà lasciato l’Unione europea”. Il segretario per la Brexit ha poi ribadito: “Un’eterna fase di transizione non è assolutamente quello di cui abbiamo bisogno, né quello che cerchiamo”, sottolineando come tuttavia “un processo di implementazione dei nuovi provvedimenti sarà necessario per entrambe le parti”.
Secondo il Guardian, numerosi deputati Tories avrebbero chiesto al governo di garantire unilateralmente ai cittadini Ue il diritto di restare nel Regno Unito. Londra per ora tiene duro. “Il governo avrebbe volute risolvere la questione prima dell’inizio dei negoziati formali. Questo, nonostante il favore all’accordo di molti membri dell’Ue, non è stato possibile”, ribadisce Davis. Resta la buona volontà del governo di Theresa May nel voler risolvere il problema senza strappi: “Il Regno Unito è pronto a dare ai cittadini la certezza che desiderano e a trovare un accordo reciproco con i partner europei alla prima occasione utile”, enfatizza il documento di Downing Street.
Dall’opposizione arrivano critiche. Keir Starmer (Labour), segretario ombra per la Brexit, accusa il governo di voler escludere il parlamento dalla trattativa: “Il libro bianco non dice nulla di nuovo. Sarebbe importante avere un voto sull’accordo prima di quello del Parlamento europeo”.