Bruxelles – Facebook e gli altri social media devono prendere iniziative più decise contro le “bufale”, ma ciò non significa istituire un “ministro della verità”. Questo in sintesi il messaggio che il vicepresidente della commissione Ue per il Mercato unico digitale, Andrus Ansip, ha voluto lanciare attraverso un’intervista al Financial Times, alla quale ha poi aggiunto una precisazione via Twitter.
Importance of self-regulation but also #medialiteracy & #pluralism. Need to keep constant dialogue with all concerned. No ministry of truth. https://t.co/bhsMKTrfuV
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 30 gennaio 2017
“Sono preoccupato come tutti dalle bufale, soprattutto dopo le elezioni negli Stati Uniti”, ha dichiarato Ansip al FT, chiarendo però che lui crede “veramente” nelle “misure di autoregolamentazione” e in un “dialogo costante” fra istituzioni e parti interessate. Il modello da seguire potrebbe quindi essere quello di un codice di condotta firmato da istituzioni e aziende tech nel maggio scorso contro la propaganda d’odio online. “Le bufale sono cattive, ma il Ministero della verità è anche peggio”, ha chiarito.