Bruxelles – Piuttosto che pensare a quello che avviene nell’Unione europea, Donald Trump “dovrebbe concentrarsi di più sulle divisioni che ci sono nel suo Paese”. È la risposta che ha dato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, commentando le recenti uscite del presidente statunitense che ha motivato la scelta di introdurre un bando selettivo dell’immigrazione, bloccando gli ingressi da da 7 Paesi musulmani (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen), affermando di voler evitare “il caos orribile” che sarebbe in corso in Europa. “La mia impressione è che il presidente degli Stati Uniti in queste ore dovrebbe concentrarsi probabilmente più sulle divisioni che ci sono nel suo Paese piuttosto che preoccuparsi troppo delle politiche dell’Unione europea”, ha affermato Mogherini in un punto stampa insieme al ministro degli Esteri norvegese, Børge Brende.
“Abbiamo in Europa una storia che ci ha insegnato che quando si investe in divisioni e muri poi si può finire per ritrovarsi in una prigione”, visto che “costruisci tutti muri attorno a te”, ha continuato Mogherini, rivendicando che invece in Europa “noi abbiamo una storia, una tradizione e una identità basata sul fatto che celebriamo quando i muri vengono abbattuti e sono costruiti dei ponti”.
“Qui siamo nell’Unione europea e l’Ue non discriminerà sulla base di razza, religione e nazionalità”, e questo vale “non solo quando si tratta di asilo ma in tutte le nostre altre politiche”, ha dichiarato questa mattina il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. Ricordando le parole di Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione Schinas ha affermato che “non c’è religione o filosofia quando s tratta di rifugiati” e che il presidente e la Commissione tutta “hanno costantemente ribadito il nostro attaccamento a questi principi”.