Bruxelles – Con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti il mondo si avvia a tornare sempre più multipolare e per questo l’Europa, se vuole essere capace di affrontare il nuovo quadro geopolitico, deve dare prova di compattezza. Lo chiede il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, nella lettera di invito ai 27 capi di Stato e di governo al Vertice informale di Malta che venerdì pomeriggio, nel formato senza Regno Unito, avvierà i lavori di preparazione di un altro Vertice, quello di Roma. Il 25 marzo si celebreranno i 60 anni dei trattati che istituirono la Comunità economica europea e l’Europa proverà a dare un segnale di unità e della volontà di un nuovo avvio, e un cambio di marcia, nel progetto comunitario.
“Per la prima volta nella nostra storia, in un mondo esterno sempre più multipolare, tanti stanno diventando apertamente anti-europei, o euroscettici al meglio”, scrive Tusk secondo cui “in particolare il cambiamento a Washington pone l’Unione europea in una situazione difficile”, visto che “la nuova amministrazione sembra mettere in discussione gli ultimi 70 anni della politica estera americana”.
Nello specifico dei possibili cambiamenti dei rapporti tra Ue e Stati Uniti si parlerà al pranzo del Vertice di Malta, quando al tavolo ci sarà ancora il Regno Unito. “Questa discussione non era prevista, ma dopo gli ultimi giorni tutti si sono resi conto che non si poteva fare un Vertice a Malta senza parlare delle relazioni transatlantiche alla luce degli ultimi sviluppi”, spiega una fonte diplomatica a Eunews. “Si discuterà della dimensione Ue-Nato e di quella Usa/Ue che è cosa diversa, ma anche delle conseguenze sul commercio internazionale, che ormai è sempre più una dimensione ex-Ttip”, continua al fonte.
Nella sua lettera Tusk parla di tre minacce principali che si trova ad affrontare l’Europa, e la prima è proprio quella legata alla nuova situazione geopolitica con una Cina “sempre più assertiva”, con “la politica aggressiva della Russia nei confronti dell’Ucraina e dei suoi vicini”, con guerra e terrorismo che si diffondono, specialmente in Medio Oriente e Africa, ma anche con “dichiarazioni preoccupanti da parte della nuova amministrazione americana”. Tutto questo contribuisce a rendere “il nostro futuro molto imprevedibile” secondo il polacco.
“Deve essere chiaro che la disintegrazione dell’Unione europea non porterà a una restaurazione di una sorta di mitica, piena sovranità dei suoi Stati membri”, avverte Tusk, ma “alla loro dipendenza reale e di fatto alle grandi superpotenze: Stati Uniti, Russia e Cina”. “Solo insieme possiamo essere completamente indipendenti”, e per questo, conclude il presidente, bisogna lanciare “un segnale che non solo dobbiamo, ma vogliamo essere uniti”.