Bruxelles – La Russia continua ad attaccare nel Donbas, tra l’altro con armi vietate dagli accordi di Minsk e facendo molte vittime tra i militari e civili. Lo denuncia il ministero degli Esteri dell’Ucraina in una nota diffusa oggi anche a Bruxelles nella quale si chiede l’intervento dell’Unione europea.
“Negli ultimi due giorni l’occupazione russa stra effettuando massicci attacchi in tutta la linea di separazione utilizzando tutte le armi disponibili, tra cui MLRS artiglieria “Grad” 152 mm e 122 mm mortai da 120 e 82 mm, carri armati, tutte armi vietate dagli accordi di Minsk, oltre ad armi di piccolo calibro. L’armata russa ha ucciso otto soldati ucraini e lasciato 26 feriti”, denuncia il ministero ucraino, il quale aggiunge che i civili soffrono a causa del bombardamento delle zone residenziali: due sono stati feriti”.
La nota aggiunge che le città di Yasinovata e Avdiyivka “sono state completamente tagliate fuori dall’uso dell’energia elettrica a causa dei bombardamenti. Più di 400.000 civili nella zona non hanno accesso ad acqua, elettricità e riscaldamento. Date condizioni intemperie e il continuo bombardamento dai militanti, le condizioni umanitarie nella zona ha continuato a deteriorarsi”.
Secondo Kiev queste azioni del Cremlino “possono qualificarsi come un crimine di guerra, una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949 per l’illegale, arbitraria ed estesa distruzione di proprietà non giustificata da necessità militari”.
Secondo gli ucraini “l’attuale escalation nel Donbas è una chiara indicazione di continuo disprezzo da parte della Russia degli impegni previsti dagli accordi di Minsk , con l’obiettivo di impedire la stabilizzazione delle posizioni e di raggiungere qualsiasi progresso nella sicurezza e nella sfera umanitaria”.
Kiev dunque “esige che la Federazione Russa cessi le ostilità e rispettando rigorosamente il cessate il fuoco. Chiediamo ai nostri partner internazionali – conclude la nota – di intensificare la pressione politica e diplomatica sul Cremlino per fermare l’escalation pericolosa nel Donbas per evitare una catastrofe umanitaria nella zona”.
Un portavoce del Servizio esterno dell’Unione europea i tarda mattinata in una nota afferma che “gli intensi combattimenti attorno Avdiivka negli ultimi giorni, con pesanti bombardamenti con armi messe al bando che portano a un numero considerevole di vittime, sono una palese violazione del cessate il fuoco, come previsto dagli accordi Minsk che mette gli abitanti civili a grave rischio”.
L’Ue, senza mai nominare la Russia afferma che “gli ultimi incidenti hanno già causato gravi interruzioni nella fornitura di servizi di utilità di base alle comunità locali”.
Da Bruxelles dunque si chiede “di fermare i combattimenti immediatamente. Questo consentirebbe il ripristino di emergenza delle infrastrutture critiche. L’osservanza completa del cessate il fuoco è un passo cruciale verso la piena attuazione degli accordi di Minsk, che sono la base per una soluzione pacifica e sostenibile del conflitto, il rispetto della sovranità dell’Ucraina e la sua integrità territoriale”. L’Ue chiede anche che alla missione di vigilanza speciale dell’Osce sia essere concesso “l’accesso completo e senza restrizioni a tutte le zone colpite dal conflitto”.