Bruxelles – Sta scoppiando una bufera a Udine, giunta oggi anche al parlamento europeo, attorno a un progetto di integrazione per italiani emarginati o con disturbi del comportamento e anche profughi, minorenni e non accompagnati.
Un’associazione di accoglienza, la Bosco di Museis, ha organizzato per alcune di queste persone dei corsi di sci, gratuiti per i minori e gli italiani accolti dal centro, che hanno fatto scattare l’ira della Lega Nord, che dal livello locale è giunta fino a Bruxelles. L’europarlamentare leghista Mara Bizzotto ha presentato oggi un’interrogazione urgente alla Commissione Europea su “gli ennesimi inaccettabili trattamenti di favore nei confronti di clandestini presunti profughi che si sono verificati in provincia di Udine, dove 16 immigrati minorenni hanno ricevuto gratuitamente lezioni di sci finanziate, secondo le dichiarazioni degli stessi organizzatori, attraverso fondi europei”.
Bizzotto, nella sua interrogazione all’esecutivo comunitario, chiede inoltre “di verificare come sono stati spesi realmente questi soldi di provenienza europea e se questi fondi sono stati impiegati in modo corretto rispetto alle normative vigenti” ma, soprattutto, l’eurodeputata chiede ai massimi vertici dell’Ue “di bloccare definitivamente, e con effetto immediato, l’erogazione di simili finanziamenti a tutti quei Comuni, enti e associazioni che, direttamente o indirettamente, concorrano a realizzare simili iniziative che si configurano, a tutti gli effetti, come discriminatorie e razziste nei confronti dei friulani e degli italiani”.
Renato Garibaldi, fondatore e gestore della comunità di accoglienza Bosco di Museis a Cercivento, sentito dal Messaggero Veneto, è sbalordito dal fatto che si ritenga che “un bimbo italiano abbia il diritto di sciare e uno di Kabul no”. Non si tratta di una “settimana bianca”, spiega Garibaldi, ma di “un corso di sci per i ragazzi più meritevoli – italiani e stranieri – della comunità e per gli ospiti della fattoria sociale. Un corso che costa complessivamente 28 euro a persona”.
L’assessore regionale alla solidarietà con delega all’immigrazione Gianni Torrenti sostiene che questa “è un’ottima iniziativa visto che tutto quello che fa rima con integrazione per noi è positivo e va sostenuto”.
La deputata Bizzotto però non ci sta. “E’ scandaloso – afferma in una nota – che a questi clandestini presunti profughi, che già ricevono dallo Stato vitto e alloggio gratuito, vengano regalati anche corsi di sci a carico dei contribuenti”. Per la parlamentare “pensare, come fanno quelli di sinistra e gli amici della Serrachiani (la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, nda), di regalare a questi immigrati pure le lezioni di sci dopo che lo Stato spende 4 miliardi di euro all’anno per il loro mantenimento, è pura follia e rappresenta uno schiaffo in faccia per milioni di italiani e friulani in difficoltà per i quali lo Stato non offre nessun servizio o sussidio, figurarsi i corsi di sci gratis”.
Garibaldi però crede nel suo progetto: “Gli ospiti del Bosco di Museis frequentano la scuola e alcuni corsi, come quello di lingua friulana. Ne abbiamo 28, di cui 2 italiani, per la precisione un veneziano e un triestino, altre due italiani arriveranno giovedì. Si tratta di ragazzi con situazioni di disagio familiare, di dipendenza o disturbi del comportamento, per la cui assistenza riceviamo dai 65 ai 100 euro al giorno”.
Quelli stranieri sono minori rintracciati senza famiglia. Per ciascuno di loro il Comune assegna 70 euro, “fondi messi a disposizione dalla comunità europea, con i quali paghiamo l’assistenza medica, i mediatori, gli educatori, il corso di friulano e le passeggiate naturalistiche – spiega Garibaldi – e l’attività sportiva. Considero tutti quei ragazzi allo stesso modo e non vedo perché dovrebbe essere altrimenti – osserva Garibaldi –. Il più piccolo è un afghano di dieci anni: ha forse meno diritto a fare sport di un ragazzino veneziano?”.