Bruxelles – Sono state 181mila le persone che hanno raggiunto o provato a raggiungere le coste europee passando dalla rotta del Mediterraneo centrale che parte dalla Libia, e molte di loro purtroppo sono morte in questi viaggi della speranza. L’Unione europea è determinata a ridurre questo flusso nel 2017 e per farlo la Commissione Ue ha presentato oggi un piano, che sarà sottoposto ai capi di Stato e di governo che si riuniranno a Malta il 3 febbraio per un Vertice informale.
Per ridurre il numero di traversate, Bruxelles intende, tra le altre cose, aumentare il sostegno attuale alla Guardia costiera e alla Marina libiche, anche attraverso l’operazione Sophia, ampliando le attività di formazione grazie a un finanziamento supplementare immediato di 1 milione di euro al programma Seahorse per il coordinamento delle Guardie di frontiera dei Paesi della regione, e una sovvenzione di 2,2 milioni di euro nell’ambito del programma di sviluppo e protezione regionale nell’Africa settentrionale e l’istituzione di un centro di coordinamento del salvataggio marittimo.
L’operazione di addestramento della Guardia costiera libica da parte della Marina dei Paesi Ue “sta andando avanti molto bene”, e la novità contenuta in questa proposta, e “che è stata chiesta dalle stesse autorità libiche”, è di “intensificarla con maggiori risorse”, ha spiegato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, nel presentare la proposta della Commissione.
L’operazione Sophia contro il traffico di esseri umani nel Mediterraneo “non agisce in acque libiche ma in quelle internazionali”, ha ricordato la vicepresidente specificando che nelle acque territoriali del Paese “la sorveglianza è compito dei libici, e loro vogliono poter essere in grado di portarla a termine, è proprio a questo che serve l’addestramento”.
Tra le altre cose, il piano della Commissione mira a incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario dei migranti mediante il sostegno all’Unhcr, nel suo lavoro con le autorità libiche, e all’Organizzazione internazionale per le migrazioni, per migliorare la situazione dei migranti in Libia ed espandere il suo programma di ritorno volontario assistito dalla Libia verso i paesi di origine. Inoltre, si punta a gestire i flussi attraverso le frontiere meridionali del Paese, con il dispiegamento dell’intera gamma di missioni e progetti comunitari a sostegno delle autorità locali nella gestione delle frontiere.