Roma – “L’espressione manovra aggiuntiva fa venire il morbillo”, e per questo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, non la gradisce proprio. Tuttavia, intervenendo alla trasmissione Che tempo che fa, ieri sera, ha confermato di essere disponibile al confronto con Bruxelles dopo che la Commissione europea ha inviato una richiesta di correzioni al bilancio 2017.
L’aggiustamento che il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, hanno chiesto al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ammonta a circa 3,4 miliardi di euro, pari a uno 0,2% del Pil. Si tratta di una “eccessiva ossessione sui decimali” per Gentiloni, che torna a criticare “l’eccesso di flessibilità” dell’Ue verso chi non rispetta gli accordi sui migranti, mentre si è “estremamente rigidi” sulle regole di bilancio.
Nella missiva di Bruxelles si chiedeva di indicare gli interventi correttivi entro il prossimo primo febbraio, ma eventuali misure saranno contenute probabilmente nel Documento di economia e finanza che il governo dovrà presentare in primavera, ha precisato Gentiloni nel corso dell’intervista televisiva.
Intanto, l’Italia chiede però nuove deroghe a Bruxelles. In particolare per il settore dell’agricoltura, colpito dai terremoti in centro Italia e dalla morsa del gelo che ha stretto il Paese dalla fine dello scorso anno e si sta allentando solo in questi giorni. Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, è in visita a Bruxelles perché è convinto serva “un piano straordinario che richiederà risorse ingenti”. In particolare, la richiesta di Martina al commissario Phil Hogan è l’autorizzazione ad alzare da 12 a 35 milioni di euro la somma da sbloccare a febbraio come contributo per il mancato reddito degli agricoltori, attingendo dal fondo per le Politiche agricole comuni dell’Ue. Inoltre, ha aggiunto il ministro intervistato dal Corriere della sera, dal momento che le stime dei danni verranno completate solo nei prossimi giorni, la prospettiva è di arrivare fino a 50 milioni.
Una ulteriore questione che Martina intende porre è quella di “un intervento strategico di ricostruzione agricola” nelle aree colpite dai terremoti. “Prima degli ultimi eventi avevamo stanziato i primi 300 milioni”, ha ricordato l’esponente del governo, ma ora “evidentemente sono insufficienti”, ha precisato. “Solo quando sarà finita l’emergenza potremo essere più precisi”, ha concluso.