Bruxelles – Senza i socialisti l’Europa non progredisce. Ne è convinto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ne ha parlato oggi al Parlamento europeo, dopo la spaccatura tra Pse e popolari resa evidente dall’elezione del presidente dell’Eurocamera e, ancor più da quella di oggi dei vice presidenti.
“Ho lavorato in buona armonia con Marin Schulz, come ha fatto tutto il gruppo popolare, che non è un gruppo conservatore – ha sottolineate Juncker – ma ai miei occhi è democratico cristiano, e vorrei poter continuare a lavorare in buona comunione con gruppo socialista”. Il presidente della Commissione ha annunciato che sentirà “Gianni Pittella (capogruppo del Pse a Strasburgo) al telefono e volevo proporgli una forma di cooperazione che aiuti l’Europa ad avanzare, non possiamo avanzare senza la famiglia socialista, continuo a credere che tra Commissione e la famiglia socialista ci sarà un continuo di buone relazioni di lavoro e personali”.
Il popolare Juncker dice poi di aver letto in questi giorni “tutti i tipi di annunci, dalla ‘fine della grande coalizione, al remplacement con altro’, ma – ammonisce – lavoriamo tutti per l’Europa, nessuno ha diritto di dire addio all’Europa, per me non è cambiato niente, ma so che le relazioni sono diventate più difficili, farò di tutto per renderle più facili, abbiamo bisogno del partito socialista in Europa”, ha concluso.