Bruxelles – “Non è accettabile che i rifugiati siano lasciati al freddo, ad affrontare condizioni invernali impossibili senza un tetto sopra la loro testa”. Il Commissario europeo all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos in visita in una delle isole greche più interessate dal fenomeno dei migranti, a Lesbo, alza la voce europea sull’emergenza umanitaria di questi giorni in Grecia come in Serbia, dove circa sette mila migranti vivono al freddo e al gelo, a circa meno 20 gradi, in condizioni disumane immersi in una neve che non smette di cadere.
Non c’è più tempo da perdere e non si può aspettare che altre persone muoiano per ipotermia. Per il Commissario le “soluzioni devono essere trovate oggi e non domani o la prossima settimana, ma ora”. L’Europa sta già intervenendo “con un miliardo di euro di aiuti alla Grecia negli ultimi due anni”, ha ricordato Avramopoulos, un contributo che ha reso la penisola ellenica “la maggiore beneficiaria dei fondi europei per gli affari interni”.
Tuttavia, altro ancora deve essere fatto, a partire dall’intervento dei partner internazionali che già lavorano sul territorio ellenico e a cui Avramopoulos ha chiesto di “raddoppiare gli sforzi” e rivolgendosi agli Stati membri ha chiesto “accelerare il processo di ricollocamento dei profughi” che fino ad oggi ha visto un impegno risicato da parte dei Paesi Ue con solo il 5% dei rifugiati ricollocati.
Il Commissario ha parlato di “un impegno morale a cui bisogna rispondere urgentemente per risolvere la situazione”, ricordando che “la tradizione umanitaria europea deve essere mantenuta”.