dal nostro inviato
Strasburgo – “Qualunque sia il risultato di questa votazione non ci sarà mai più una grande coalizione, un’intesa privilegiata tra i grandi gruppi”. Nel suo discorso prima dell’inizio delle votazioni per l’elezione del nuovo presidente del Parlamento europeo, il leader dei socialisti, Gianni Pittella, torna a ribadire la fine dell’alleanza con i popolari. “Serve chiarezza”, ha affermato, “perché mai come ora c’è bisogno nelle nostre democrazie e in Europa di una dialettica limpida e civile tra idee e visioni differenti”, che è “cosa diversa da instabilità e paralisi”, ha dichiarato Pittella.
In questo modo “Pittella ha scelto la strada dello scontro e delle divisioni”, ha scelto di “costruire muri, mentre noi vogliamo costruire ponti”, ha attaccato il leader dei popolari, Manfred Weber, al termine della prima votazione che ha visto Antonio Tajani in vantaggio (seppur senza la maggioranza assoluta) e ben indirizzato verso la vittoria finale. È stato Martin Schulz che “due anni fa ha fondato questo partenariato” tra socialisti e popolari, “e oggi i partner socialdemocratici stanno calpestando l’eredità di Schulz”, ha continuato Weber, che si è detto “rammaricato”, in quanto i popolari “hanno sempre protetto Schulz, che era ambasciatore del partenariato”, mentre ora “il suo gruppo si allontana dal suo processo” e non capisce che “la sua agenda per dare un volto sociale all’Europa la potrà attuare solo con dei partner”.