Bruxelles – Il partito neonazista Npd, Nationaldemokratische partei deutschlands, non rappresenta un pericolo per la democrazia tedesca. Lo ha deciso la Corte costituzionale federale del Paese che ha bocciato la richiesta del Bundesrat (la “Camera dei Lander”), di mettere al bando il partito nazionalista di estrema destra.
Il più importante organo giudiziario tedesco con sede nella città di Karlsruhe, nel sudovest del Paese, ha riconosciuto la natura anticostituzionale del partito che scrive la Corte “vuole sostituire il sistema costituzionale esistente in un altro etnicamente definito ‘comunità nazionale’ orientato verso la forma della nazione-stato autoritario”. Tuttavia, aggiungono da Karlsruhe, il partito dei neonazisti “non ha abbastanza peso per riuscire ad attuare con successo un’azione di questo tipo”.
I Länder avevano deciso di ricorrere alla Corte di Karlsruhe nel 2013 in seguito ai crescenti episodi di violenza di matrice neonazista che si erano registrati nel Paese. Tuttavia, oggi il pericolo della deriva antidemocratica in Germania sembra provenire più da altre formazioni politiche come i populisti ed euroscettici della Afd (Alternative für Deutschland) e i movimenti che ruotano interno a Pegida, il movimento degli “Europei patriottici contro l’islamizzazione dell’Occidente”.
Se il partito di cui il Senato aveva chiesto la messa al bando, l’Npd, conta un solo eurodeputato, Udo Voigt, che a Strasburgo siede nel gruppo dei “Non iscritti”, l’Afd ne ha sette, confluiti nel gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (Ecr).
Anche il peso politico nazionale delle due forze non ha paragoni: l’Ndp alle ultime elezioni regionali n Meclemburgo-Pomerania non è riuscito a superare la soglia minima del 5%, l’Afd invece cresce sempre di più e nella stessa regione ha ottenuto il 20,8%, come percentuali simili le ha incassate anche in molti altri Land tedeschi.