Bruxelles – La pretesa dei vertici del M5s di costringere alle dimissioni o, in alternativa, a pagare una sanzione di 250.000 euro, gli eurodeputati del Movimento eletti nel 2014 che decidono di cambiare gruppo politico di appartenenza, come hanno fatto mercoledì Marco Affronte e Marco Zanni, non è solo contraria all’articolo 67 della Costituzione italiana (“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”), ma viola in modo evidente anche le regole vigenti nel Parlamento europeo.
Lo hanno ricordato a Bruxelles fonti qualificate dello stesso Europarlamento.
L’Articolo 2 del regolamento del Parlamento europeo in vigore in questa ottava legislatura (2014-219) è intitolato proprio “Indipendenza del mandato”, e recita testualmente: “I deputati al Parlamento europeo esercitano liberamente il loro mandato. Non possono essere vincolati da istruzioni né ricevere alcun mandato imperativo”.
Inoltre, l’Articolo 2 del Codice di condotta per i parlamentari europei precisa: “Nel quadro del loro mandato, i deputati al Parlamento europeo (…) non concludono alcun accordo in virtù del quale agiscono o votano nell’interesse di qualsiasi altra persona terza, fisica o giuridica, che potrebbe compromettere la loro libertà di voto quale sancita dall’articolo 6 dell’Atto del 20 settembre 1976 relativo all’elezione dei rappresentanti al Parlamento europeo a suffragio universale diretto e dall’articolo 2 dello Statuto dei deputati al Parlamento europeo”.
L’Atto del 1976 citato è il testo legislativo che regola tutta l’elezione diretta del Parlamento europeo (inclusa legge elettorale e incompatibilità). “Si tratta di un testo di diritto pubblico internazionale, che quindi – hanno sottolineato le fonti – prevale su un contratto privato nazionale o anche su una legge nazionale”.
Il testo dell’Articolo 6 dell’Atto del 1976 (“Atto elettorale”) recita: “I membri del Parlamento europeo votano individualmente e personalmente. Essi non possono essere vincolati da istruzioni né ricevere mandato imperativo”.
Sul suo blog, il leader del M5s, riferendosi all’adesione al gruppo dei Verdi di Marco Affronte, ha dato per scontata l’applicazione di un vincolo di mandato che è dunque proibito dalla regole del Parlamento europeo. “Affronte – ha scritto Grillo – dovrebbe dimettersi immediatamente dal Parlamento Europeo e lasciare spazio a un eletto del MoVimento 5 Stelle. Se questo non avverrà, con i soldi di Affronte aiuteremo i terremotati delle Marche e dell’Umbria”.