Bruxelles – Donna, britannica e verde. Jean Lambert dice di essere la migliore candidata per la presidenza al Parlamento europeo, che sarà votata martedì 17 gennaio a Strasburgo. Nelle ultime ore in cui, per la prima volta nella storia delle elezioni per la presidenza, l’esito del voto è ancora incerto, il partito dei Verdi punta tutto su di lei.
Se fosse davvero eletta l’europarlamentare dei Greens, sarebbe la terza donna su 16 presidenti eletti dal 1979 ad oggi (le altre due furono Simone Veil e Nicole Claude Marie Fontaine), e la prima britannica a ricoprire quel ruolo.
Sebbene il Regno Unito si appresti a lasciare la famiglia europea Lambert ritiene che questo non rappresenti un problema per la sua candidatura, anzi. “Né io, né il mio gruppo politico pensiamo che questo mi impedisca di diventare presidente”, ha spiegato la candidata secndo cui si tratta “piuttosto dell’ultima opportunità di eleggere un presidente britannico!”
Sebbene alcuni europarlamentari ritengano che la possibilità di eleggere un presidente di un Paese che sta per uscire dall’Unione sia “surreale”, Lambert si dice convinta che invece si tratta di una scelta saggia. Essendo non solo europea, ma anche britannica, ritiene di essere la candidata che più di altri è in grado di “capire quello che sta succedendo nel Regno Unito e nel resto d’Europa” dopo la Brexit
La candidata verde è convinta di “poter rappresentare al meglio i valori europei” ed è allo stesso tempo “orgogliosa di rappresentare i cittadini del Regno Unito”. Secondo il suo collega di partito e capogruppo dei Greens al Parlamento europeo Philippe Lambert, la candidata britannica rappresenta “un chiaro esempio che non tutti nel Regno Unito disprezzano l’Europa”.
Il Parlamento a guida verde sarà, agli occhi di Jean Lambert “una voce forte nel mondo per la democrazia, i diritti umani, il progresso ambientale e la solidarietà”. Tuttavia, per poter veicolare questi valori fuori dal continente, l’Europa deve prima di tutto rispettarli al suo interno. Lambert ricorda che prima di tutto l’Europa stessa deve essere “trasparente, indipendente, inclusiva, diversa e socialmente responsabile”.