Roma – Dall’Italia arriva un giudizio positivo sulla proposta di regolamento Ue per istituire l’Edis, lo schema comune di garanzie sui depositi che costituisce il terzo pilastro dell’Unione bancaria. È la commissione Finanze di Montecitorio a esprimere favorevolmente il parere di sussidiarietà, ma ponendo alcune condizioni che alimenteranno le divergenze tra Italia e Germania sul completamento della ‘banking union’.
I deputati chiedono infatti che “il governo si attivi” per ché si giunga “rapidamente all’adozione del regolamento istitutivo dell’Edis”, ma “senza subordinarlo all’introduzione di ulteriori e più restrittive misure di riduzione dei rischi” per il settore bancario. Una linea diametralmente opposta a quella del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Shaeuble, convinto che invece si debba proseguire nella riduzione dei rischi prima di passare a un sistema mutualistico di garanzie sui depositi.
La commissione parlamentare dà inoltre le sue raccomandazioni in merito al regime da applicare ai titoli di Stato nei portafogli delle banche, suggerendo di evitare “di introdurre criteri e vincoli più stringenti per i soli Paesi dell’eurozona”, che rischierebbero di essere così penalizzati. In attesa che di “soluzioni condivise” sull’argomento – secondo il parere approvato dovrebbero essere individuate dal Comitato di Basilea – “si mantenga l’attuale regime”, suggeriscono i deputati.
Infine, apprezzando la tempistica che “prevede un’attuazione graduale” del regolamento sull’Edis, il documento licenziato dalla commissione Finanze invita a “focalizzare l’attenzione, piuttosto che sull’esposizione sovrana, sull’utilizzo eccessivo della leva finanziaria nei bilanci bancari e sulla valutazione dei prodotti derivati complessi”. In altre parole, l’invito è a mettere in secondo piano la questione del tetto ai titoli di stato acquistabili da un istituto di credito. Anche questa è una condizione in contrasto con la visione tedesca espressa da Jens Weidmann, il governatore della Bundesbank.