Bruxelles – A una settimana dal voto per il nuovo presidente del Parlamento europeo, arriva forte e chiaro l’endorsement del leader dei popolari Manfred Weber nei confronti dell’italiano Antonio Tajani candidato per il partito Epp.
“Noi abbiamo un candidato, Antonio Tajani”, ha detto il leader dei popolari, “al 100% europeo e il cui manifesto è quello di voler essere neutrale”. Quella di Tajani è per Weber l’unica candidatura di garanzia contro gli euroscettici, a cui invece socialisti e liberali avrebbero aperto le porte dei loro partiti. Tajani è“il candidato più credibile che favorirà la nascita di un’Europa senza anti-europeisti”, ha aggiunto.
Il leader dell’Epp ha puntato il dito contro gli altri due candidati in corsa per le presidenziali, accusando Guy Verhofstadt dei liberali “di aver provato a stringere un accordo con Grillo”, notoriamente euroscettico e Gianni Pittella dei socialisti “di aver basato la sua candidatura sulla cooperazione con la Gue (il partito di sinistra al parlamento europeo), “comunisti che non sono anti europei”, ha specificato Weber, ma il cui partito ha al suo interno “alcuni esponenti con posizioni molto radicali”.
Aprire le porte agli euroscettici per Weber non è mai possibile, neppure nella prospettiva di Verhofstadt che prima di cestinarlo aveva presentato l’accordo con Grillo come un’arma per indebolire il fronte dei populisti in Europa. Ieri pomeriggio, non appena il pericolo dell’accordo con i grillini era scampato, Weber aveva pubblicamente ringraziato in un tweet il gruppo dell’Alde che secondo lui aveva così “deciso di mantenere una direzione pro-europea”.
Good that the @ALDEgroup decides to stick to a clear pro-European course after all. #Grillo
— Manfred Weber (@ManfredWeber) 9 gennaio 2017
In un momento storico in cui il fronte euroscettico si va rafforzando, quello pro-Europa scricchiola, anzi per Weber è in gravi condizioni. “L’accordo si è rotto”: ha spiegato il leader dei popolari riferendosi al patto che dal 2014 tiene uniti le tre maggiori forze politiche al parlamento europeo, liberali, socialisti e popolari, contro gli euroscettici.
“Chiunque voglia rompere il patto tra pro-europei, sarà responsabile di aver permesso agli euroscettici di rafforzarsi come forza politica”: ha dichiarato chiaramente il leader del partito dei popolar.
Il patto tra le tre forze politiche, “è un tipo di partnership che è normale in democrazia, non è qualcosa di negativo o che viene fatto di nascosto”, ha detto Weber, ma è anche un accordo che non riuscirà ad arrivare integro a martedì prossimo quando Strasburgo dovrà votare il nuovo presidente.
I popolari hanno detto chiaramente che non accetteranno “nessun voto né collaborazione da parte delle forze estremiste interne al Parlamento”, ha spiegato Weber, “né cambieremo candidato al terzo o al quarto turno” nel caso in cui dovessero mancare i voti per l’elezione di Tajani.
A chi ha fatto notare a Weber che eleggere un popolare significherebbe consegnare tutte e tre le istituzioni europee al suo partito, il leader Epp ha risposto che “come ha ribadito più volte lo stesso Tajani, il presidente del Parlamento non ha un ruolo politico e sarà il presidente di tutti”.