Bruxelles – Il “patto istituzionale” tra popolari e socialisti sembra essersi proprio rotto. La prossima elezione del presidente del Parlamento europeo vede ormai i due maggiori gruppi su posizioni sempre più divaricate.
L’ultima frattura è sulla promozione del commissario tedesco Gunter Oettinger a vice presidente della Commissione europea, nomina decisa dal presidente Jean-Claude Juncker dopo le dimissioni della bulgara Kristalina Georgieva.
Ieri sera in Parlamento nel Comitato per il BIlancio si è tenuta la rituale audizione di Oettinger (durata due ore) e i deputati S&D hanno deciso che il tedesco non dovrebbe diventare vicepresidente della Commissione con il portafoglio delle risorse umane. Stessa posizione espressa, ma questo era scontato, dalla sinistra del gruppo Gue.
Eider Gardiazabal Rubial, Portavoce S&D per il Comitato del bilancio ha spiegato che se anche “il commissario Oettinger è riuscito a usare un po’ più linguaggio diplomatico nell’udienza di ieri, rispetto a quello usato in questi ultimi mesi, le sue risposte lasciano molto a desiderare. Non sembra cogliere la grandezza della pressione di fronte al bilancio Ue e le sue risposte su una maggiore trasparenza e sulle lobby sono state particolarmente deboli”. Secondo la deputata dunque Oettinger “non dovrebbe diventare vicepresidente della Commissione e non dovrebbe avere la delega alle risorse umane”.