Bruxelles – Gli europei vogliono una maggior protezione dei propri dati online. È ciò che emerge da un sondaggio Eurobarometro condotto dalla Commissione europea: la gran parte degli intervistati ritiene molto importanti la privacy delle loro informazioni personali, delle loro comunicazioni e del loro comportamento online. Il 64% delle persone coinvolte ha dichiarato essere inaccettabile che le proprie attività vengano monitorate per poter accedere in modo illimitato a determinati siti web o essere costretti a pagare perché ciò non avvenga (74%) o che le aziende possano condividere le informazioni degli utenti senza il loro permesso (71%).
La quasi totalità degli intervistati (93%) ritiene che i provider di computer, smartphone e tablet dovrebbero aggiornare regolarmente i propri software per proteggere le informazioni riguardanti gli utenti, mentre una larga maggioranza (89%) è d’accordo sul fatto che i browser dovrebbero evitare di inserire, tra le impostazioni di default, la condivisione delle proprie informazioni.
L’83% dei partecipanti, inoltre, considera rilevante avere delle norme di ePrivacy specifiche per la riservatezza delle comunicazioni elettroniche.
In merito alla revisione della Direttiva per l’ePrivacy attualmente in corso di discussione a Bruxelles, il vicepresidente del Mercato unico digitale Andrus Ansip ha rassicurato che “il nostro obiettivo è rafforzare la fiducia e la sicurezza all’interno dei servizi digitali per promuovere il Mercato unico digitale”. Günther Oettinger, Commissario per l’economia e la società digitali, ha inoltre aggiunto che la volontà che muove la revisione è quella di permettere che “le imprese sfruttino i dati” ma anche quella “di innovare e allo stesso tempo rispettare la privacy delle persone”.
La revisione della Direttiva per la ePrivacy si propone di completare il nuovo Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) e di includere anche i servizi vocali e di messaggistica basati sull’utilizzo di internet.