Roma – “Abbiamo applicato e stiamo applicando il Patto di stabilità e crescita in modo più flessibile rispetto al passato” per favorire gli investimenti pubblici, “ma non c’è al momento un tentativo di cambiare” le regole di bilancio “per inserire una ‘golden rule’ sugli investimenti”. Così, a margine del Rome investment forum, il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, risponde a Eunews sulla possibilità di tenere le spese degli Stati membri per gli investimenti fuori dai vincoli europei sui conti pubblici.
Una doccia fredda per chi, come il ministro delle Finanze del Lussemburgo, Pierre Gramegna, ritiene che le regole attuali “non incentivano a sufficienza gli investimenti”, e quindi crede sia necessario “pensare a come trattare gli investimenti nel Patto di stabilità e crescita”. Secondo il lussemburghese, “non ha senso trattare le spese in favore delle generazioni future allo stesso modo in cui si trattano le spese correnti”.
È un’idea condivisa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ha ospitato Katainen al ministero dell’Economia per la firma di un’intesa tra la Cassa depositi e prestiti e il Fondo europeo per gli investimenti, con l’obiettivo di favorire l’accesso al credito della Pmi (qui lo schema dell’intesa). Secondo il titolare di Via XX Settembre, “occorrono investimenti pubblici e privati” perché “la grande crisi che abbiamo alle spalle li ha fortemente decurtati”. In particolare, prosegue il ministro, è fondamentale puntare sull’innovazione, che consente “di sviluppare sia la produttività che l’occupazione”.