APPLE: la direzione generale per la Concorrenza chiede all’Irlanda di recuperare da Apple 13 miliardi di euro di tasse non versate. Gli accordi fiscali sottoscritti tra il governo di Dublino e la società della mela sono costituiscono secondo Bruxelles vantaggi illeciti, e si chiede il versamento. E’ una decisione senza precedenti. Come il contenzioso che ne nasce
BREXIT: Il 2016 verrà ricordato per il referendum che ha decretato l’uscita di uno Stato membro dal club a dodici stelle. Il 23 giugno gli elettori britannici hanno preferito il “leave” al “remain”. Mai prima d’ora un Paese membro aveva lasciato l’Ue. E’, in ogni caso, un momento storico.
CARLO AZEGLIO CIAMPI: Il 16 settembre muore l’uomo che traghettò l’Italia nell’euro. Da ministro del Tesoro Ciampi fu l’artefice della riduzione del debito pubblico e del rispetto dei parametri di Maastricht che permisero al Paese di entrare nel club della moneta unica.
DIRITTO E GIUSTIZIA: Il partito di governo in Polonia è protagonista di politiche che portano allo strappo tra Varsavia e Bruxelles. Il 13 gennaio la Commissione europea avvia, per la prima volta nella storia, una procedura sullo stato di diritto contro uno Stato membro. Alla Polonia si chiedono spiegazioni “sul cambiamento dei meccanismi di nomina di presidente e vicepresidente e su altre decisioni che potrebbero diminuire l’efficacia del tribunale e aumentare l’influenza politica”. l Parlamento Ue sottoscrive la decisione della Commissione ad aprile. Il braccio di ferro va avanti per tutto l’anno.
ESTONIA 2017: la presidenza estone del Consiglio europeo arriverà con un semestre di anticipo, e si avrà nel 2017 anziché nel 2018. Il 20 luglio i Paesi membri modificano il calendario delle “rotating presidencies”, dopo la rinuncia del Regno Unito a gestire i lavori quale conseguenza della Brexit. L’Estonia rimpiazza i britannici.
FRAUKE PETRY: la leader del partito populista Alternative fur Deutschland (Afd), l’altra donna di Germania dopo la cancelliera Angela Merkel. Alle elezioni di marzo Frauke Petry ha condotto Afd alle prime affermazioni nazionali, entrando per la prima volta nei parlamenti di stati federati. Eletti di Afd si registrano in Renania-Palatinato, Baden-Wuttemberg e Meclemburgo-Pomerania. Sorprende il risultato in quest’ultimo land, roccaforte della cancelliera Merkel: qui Afd ottiene più voti del partito della cancelliera. E’ la Germania che vira pericolosamente verso la destra estrema, e che manda un campanello d’allarme.
GUARDIA COSTIERA UE: il 2015 è l’anno dell’istituzione del corpo di guardia costiera e di frontiera dell’Unione europea. Di fatto una nuova concezione dell’agenzia Frontex, con nuovi compito e mandato. La Guardia costiera e di frontiera è costituito da una squadra di risposta rapida di guardie costiere e un parco di attrezzature tecniche: l’Agenzia potra’ contare su almeno 1.500 esperti, il cui intervento potra’ essere dispiegato entro tre giorni. Le risorse umane della nuova Agenzia, che entro il 2020 arriveranno a 1.000 dipendenti a tempo indeterminato (piu’ del doppio rispetto a Frontex), includeranno forze operative sul campo. L’Agenzia potrà ricevere un nuovo mandato per inviare funzionari di collegamento e avviare operazioni congiunte con paesi terzi confinanti, comprese operazioni sul loro territorio. All’interno dell’Agenzia cade l’ufficio per i rimpatri, voluto da tutti i Ventotto. La guardia costiera e di frontiera avra’ al proprio interno un centro di monitoraggio e analisi dei rischi, al fine di controllare i flussi migratori verso l’Unione europea.
HOW CAN WE GOVERN EUROPE: How Can We Govern Europe? La tavola rotonda di altro livello di Eunews è giunta alla sua terza edizione e nel 2016, il 17 e 18 novembre, si è svolta nella Sala della regina della Camera dei deputati (https://www.eunews.it/2016/11/21/can-govern-europe-3-le-immagini-della-due-giorni/72463). Due giorni di dibattiti intensi, con ospiti illustri dall’Italia, da Bruxelles, dalla Spagna, dalla Slovacchia, la Bulgaria, per uno sguardo profondo ma innovativo sull’Unione europea.
INVESTMENT PLAN FOR AFRICA: a settembre la Commissione europea lancia il piano per gli investimenti in Africa. L’obiettivo è migliorare le condizioni di vita sul posto evitando le partenze dei richiedenti asilo. Il piano ricalca il modello alla base della strategia per gli investimenti, noto come piano Juncker. Un capitale iniziale europea fatto di garanzie e risorse con cui generare flussi di risorse aggiuntivi grazie all’effetto leva. Per l’Africa si conta di reperire almento 44 miliardi da qui al 2020.
JOSE’ MANUEL BARROSO: l’ex presidente della Commissione europea torna a far parlare di sé per l’incarico di consulente offertogli – e da lui accettato – da Goldman Sachs. Il passaggio al mondo delle lobby finanziarie getta ombra
KRISTALINA GEORGIEVA: il componente bulgaro della Commissione europeo è candidata alla carica di segretario delle Nazioni Unite. Lascia temporaneamente l’incarico di responsabile per il Bilancio l’1 ottobre, per preparare la corsa al palazzo di vetro. Non viene nominata.
LIBIA: l’Unione europea raggiunge un accordo con la Libia per la formazione del personale di guardia costiera libica.
MAY OR MAYBE NOT: è il soprannome di Theresa May, premier britannica dal 13 luglio, quando ha preso il posto del dimissionario David Cameron. May è la seconda donna di sempre a capo del governo di sua Maestà dopo Margareth Thatcher. A Theresa May il compito di attivare le procedure di uscita di Londra dall’Ue (annunciate per marzo 2017), e l’onere di negoziare le future relazioni con i Ventisette. Assicura che strapperà condizioni vantaggiose. Può darsi che alla fine ci riuscirà. May or maybe not. Mai soprannome fu più azzeccato.
NATO: il 2016 ha visto il Montenegro diventare Stato osservatore dell’Alleanza atlantica, passo che porterà l’organizzazione ad un ulteriore allargamento formale il prossimo anno. Ma il 2016 è stato anche l’anno che ha visto la Nato collaborare con l’Ue nella gestione dei flussi migranti in mare. Nelle acque dell’Egeo navi Nato hanno iniziato pattugliamenti, col solo fine di segnalazione di imbarcazioni sospette o da intercettare.
OLAF: l’Ufficio europeo per la lotta anti-frode è motivo di scontro con la Commissione europea, che a marzo decide di revocare l’immunità al direttore dell’Olaf, il magistrato taliano Giovanni Kessler. Una decisione presa nell’ambito dell’inchiesta che nel 2012 portò alle dimissioni di John Dalli, allora commissario per la Salute. Un uso delle intercettazioni contrario alla legislazione belga sarebbe alla base della decisione dell’esecutivo Juncker. Kessler denuncia il rischio di “un precedente che può limitare la capacità investigativa” dell’ufficio da lui presieduto e presenta ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue. In questa battaglia è lasciato solo dal governo italiano.
POST-KYOTO: Le istituzioni comunitarie approvano “il patto di Parigi”, l’accordo mondiale sul clima che rivede e completa il protocollo di Kyoto, il trattato internazionale per l’abbattimento delle sostanze clima-alteranti. Con l’approvazione del patto di Parigi diventa ufficiale l’impegno per contenere entro i 2 gradi centigradi il surriscaldamento mondiali, con l’obiettivo di tenerlo entro gli 1,5 gradi per la fine del secolo. C’è anche l’intesa per rendere disponibili 100 miliardi di dollari all’anno per favorire la transizione dei Paesi in via di sviluppo e finanziare azioni di mitagazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Ogni cinque anni si farà il punto della situazione.
QUOTE LATTE: Il 9 settembre la Corte di giustizia dell’Ue annuncia l’avvio del processo contro l’Italia per la questione delle quote latte. Si contesta il mancato pagamento delle penalità quando ancora era in vigore il regime dei tetti. L’Italia non è riuscita a evitare l’avvio del procedimento. Si attende la sentenza dell’organismo di Lussemburgo. Si rischiano multe milionarie.
REFERENDUM COSTITUZIONALE: il 4 dicembre l’Italia ha votato il referendum sulla proposta di modifica della Costituzione. Proposta bocciata, con conseguente crisi di governo. Matteo Renzi si dimette, e l’Europa perde un interlocutore considerato privilegiato in quanto europeista e impegnato sulle riforme. A proposito: non ci saranno più i tagli dei costi della Politica, visto che il Cnel non è abolito e il numero dei senatori non è ridotto. L’Italia dovrà verosimilmente varare nuove misure.
SUMMIT DI BRATISLAVA: il 16 settembre a Bratislava si riuniscono i capi di Stato e di governo dell’Ue. Per la prima volta il vertice si tiene nel formato a 27, senza il Regno Unito. E’ l’inizio della nuova Europa.
TURCHIA: è l’anno del fallito colpo di Stato in Turchia, con una parte dell’esercito che tenta di rovesciare senza successo Recep Tayipp Erdogan. Per tutta risposta il partner dell’Ue diventa sempre più intransigente e autoritario: Erdogan avvia la purghe, con la rimozione di tutte le persone e le personalità ritenute responsabili del tentato golpe. Il commissario per le Politiche di vicinato, Johannes Hahn, sostiene che tali liste fossero già pronte. Ne nascono tensioni tra Ankare e Bruxelels.
UKIP: United Kingdom Independence Party, ovvero il partito per l’indipendenza del Regno Unito. La formazione britannica che sfascia l’Ue con la sua campagna contro l’Unione europea e l’appello al voto per la Brexit. In politica, quando si vince, si fa tesoro delle proprie conquiste e si costruiscono le proprie fortune. L’Ukip, strenuo sostenitore della Brexit, ottiene ciò che voleva e si disgrega.
VOLKSWAGEN: la casa automobilistica tedesca assume Connie Hedegaard, commissario europeo per l’azione sul clima nella seconda Commissione Barroso. La danese ottiene un incarico (non retribuito) nel consiglio per la sostenibilità del gruppo. Qualcuno interpreta l’operazione come un tentativo di “green washing” dopo lo scandalo Dieselgate,
WUNDERBARE REGELN: “regole meravigliose”, nella lingua di chi anche nel 2016 ha perorato la causa del rigore in aperta critica alle politiche della Commissione europea di allentamento dei vincoli di bilancio. La Germania e il suo Manfred Weber, bavarese a capo del gruppo Ppe in Parlamento europeo, hanno riproposto lo scontro austerità-flessibilità criticando l’eccesso di concessioni nel conteggio delle spese sostenute dai governi, chiedendo il rispetto delle regole. Regole, meravigliose regole. Wunberbare regeln, per dirlo alla tedesca.
X: come il segno delle caselle vuote nel piano di ricollocamento dei migranti tra Stati membri dell’Ue. Un anno dopo il varo dello schema che avrebbe dovuto vedere lo smistamento di 39.600 richiedenti asilo dall’Italia e 66.400 dalla Grecia verso altre destinazioni, i risultati sono deludenti. Appena 8.741 ricollocamenti 106.000 totali, pari ad appena poco più l’8% del totale. Il 2016 è in sostanza l’anno che certifica il fallimento dell’Europa nella gestione della crisi. Almeno nove gli Stati che a parole hanno assunto l’impegno di prendersi migranti, tredici Stati membri su ventotto a non essersi preso cura di nessuno. Sul rapporto della Commissione europea “X” sta a indicare proprio il numero delle persone di cui non ci si è fatto carico. E le caselle contrassegnate con “X” non sono poche.
YAZIDI: la comunità religiosa professante lo yazidismo, dottrina diffusa in Iraq, Siria, Iran ed in particolare tra il popolo curdo. Il Parlamento europeo ha conferito il premio Sacharov per la libertà di pensiero a Nadia Murad Basee e Lamiya Aji Bashar, le due avvocatesse yazide ridotte in schiavitù dall’Isis. Entrambe proveniente da Kocho, uno dei villaggi iracheni vicino a Sinjar distrutto dalle truppe dell’Isis nell’estate del 2014, Nadia Murad Basee e Lamiya Aji Bashar sono impegnate nella difesa della comunità yazida in Iraq e delle donne colpite dalla violenza sessuale delle milizie Isis.
ZAVENTEM E MAELBEEK: i due luoghi dove il 22 marzo si verificano gli attentati terroristici di Bruxelles. Alle 8 del mattina una bomba esplode all’aeroporto internazionale di Zaventem, poco dopo una seconda esplosione avviene alla stazione della metropolitana di Maelbeek, non lontano da Commissione e Consiglio Ue. E’ il primo atto terroristico nella capitale dell’Ue. Trentadue le vittime, tra cui l’italiana Patrizia Rizzo.
Con il 2016 termina anche il prezioso lavoro di Letizia Pascale a Eunews. Letizia è stata
chiamata a nuove ambiziose sfide professionali, nelle quali potrà utilizzare la sua grande esperienza di giornalista specializzata sulle questioni europee. Dalla redazione tutta i migliori e più affettuosi auguri per la sua nuova avventura e un grazie per il sorriso che ha sempre riservato ai colleghi e la dedizione con la quale ha svolto il suo lavoro.