Bruxelles – Il Parlamento europeo stringe i cordoni della borsa e aumenta i controlli sull’assegnazione di fondi a partiti e fondazioni europee, colpendo in particolare euroscettici ed estrema destra. A spingere ad una maggiore prudenza nella concessione dei finanziamenti, il recente caso del partito europeo Adde di cui fanno parte gli euroscettici britannici dello Ukip, accusati di avere speso centinaia di migliaia di euro in modo improprio. Così oggi il Bureau, il massimo organo decisionale amministrativo del Parlamento, composto dal presidente Martin Schulz e dai 14 vice presidenti, ha deciso di inasprire le regole per quattro partiti politici europei e due fondazioni. Per il 2017 le sei realtà dovranno presentare una garanzia bancaria per potere ottenere un anticipo del 33% del contributo del Parlamento e non dell’80% come normalmente accade.
Oltre all’Adde, tra i partiti sotto stretta sorveglianza anche il partito europeo di estrema destra Alliance for Peace and Freedom (Apf) di cui fanno parte Forza Nuova e Alba Dorata, e di cui è presidente Roberto Fiore. Per il 2016 al partito e alla relativa fondazione (Europa terra nostra) il Parlamento europeo ha assegnato 600mila euro, ma un quarto degli eurodeputati ha sottoscritto la richiesta di portare la questione davanti alla commissione Affari costituzionali che ancora deve esprimersi sul tema. Nell’attesa il Bureau del Parlamento ha ritenuto più prudente adottare una maggiore prudenza prima di versare altri fondi al partito.
Oltre ad Alliance for Peace and Freedom, Europa terra nostra e Adde, le altre entità nel mirino del Parlamento sono i partiti Europeans United for Democracy (Eud), ritenuto economicamente poco affidabile perché ha iniziato la procedura di liquidazione e la Coalition pour la vie (Cvf), con la rispettiva fondazione Pegasus, che ha rappresentanti solo in sette Stati membri, il minimo richiesto, e nessun deputato europeo, cosa che potrebbe escluderla quando entreranno in vigore dal prossimo anno le nuove regole per l’assegnazione dei fondi.