Roma – “Non è accettabile che passi il principio di un’Europa troppo severa su alcuni aspetti delle politiche di austerity e troppo tollerante con i Paesi che decidono di non condividere alcuni aspetti della politica per l’immigrazione”. Nel suo discorso programmatico per ottenere la fiducia del Parlamento, il neo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, riassume così la linea che il suo esecutivo, in perfetta continuità con quello precedente guidato da Matteo Renzi, terrà al Consiglio europeo di giovedì prossimo.
Anche in campo economico, dove si prevede un confronto duro con le istituzioni Ue – l’Eurogruppo ha già annunciato richieste di aggiustamenti al bilancio, sebbene la Commissione europea sembri invece meno severa –, il nuovo inquilino di Palazzo Chigi si muoverà nel solco del suo predecessore, del quale “rivendico” l’eredità, scandisce. “Il governo intende accompagnare la crescita”, indica Gentiloni, e lo farà con gli “investimenti in infrastrutture, con il Piano per l’Industria 4.0, con uno slancio sulla green economy”.
Riguardo al capitolo banche, il neo premier descrive “un sistema nel suo complesso solido”. Tuttavia, ammette, ci sono “casi specifici che, anche per comportamenti inadeguati di alcuni amministratori”, richiedono “un rafforzamento patrimoniale” (leggi Monte dei Paschi di Siena). Per questi casi, conferma, “il governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti di credito e i risparmi dei cittadini”.
Il nuovo esecutivo manterrà un “impegno molto importante sul piano sociale”, promette il presidente del Consiglio assicurando il “completamento della riforma del lavoro”, per la quale mancano ancora alcuni decreti attuativi, e “l’attuazione dell’anticipo pensionistico” previsto nella Legge di bilancio.
Una rinnovata attenzione sarà riservata “alla parte più disagiata della nostra classe media” e al Sud, aggiunge ancora Gentiloni, secondo il quale aver previsto un dicastero per le Politiche di coesione e il Mezzogiorno “non è un ritorno ad atteggiamenti del passato”, l’assistenzialismo che non ha prodotto risultati, ma indica la “consapevolezza che il Sud è fondamentale per la crescita di tutto il Paese”.
Rispetto alle preoccupazioni sulla stabilità del nuovo esecutivo, il premier lascia “alla dialettica tra le forze politiche il dibattito sulla durata” del governo, nato per dare al Paese una nuova legge elettorale, ma i cui compiti “sono chiaramente definiti dalla Costituzione” che non prevede esecutivi a scadenza, avverte Gentiloni.
Sulla base di questo discorso programmatico, la Camera ha concesso la fiducia con 378 voti, dieci in meno della prima fiducia ottenuta dal governo Renzi, mentre il Senato voterà domani. Il nuovo capo dell’esecutivo si presenterà quindi pienamente in carica al Consiglio europeo di giovedì prossimo a Bruxelles. Invece, per il lavoro di preparazione al Vertice che si svolge nel Consiglio Affari generali di oggi, l’Italia ha inviato in propria rappresentanza il rappresentante permanente presso l’Ue, Maurizio Massari, poichè il nuovo sottosegretario agli Affari europei verrà nominato la prossima settimana, insieme con gli altri sottosegretari e viceministri. Al momento è data come più che probabile la riconferma del deputato Pd Sandro Gozi.