Bruxelles – Questa volta l’Ue sembra essere sulla strada giusta per l’abolizione delle tariffe di roaming entro metà giugno 2017. Dopo il passo falso dei mesi scorsi e il ritiro del primo testo, gli Stati membri hanno ora approvato la nuova proposta della Commissione Ue sulle regole anti-abuso, ma la decisione non ha soddisfatto tutti. Dodici Paesi hanno votato a favore, 9 si sono astenuti e 7 hanno votato contro, riferiscono all’Ansa fonti Ue.
I ‘no’ sono stati espressi dai Paesi del Sud e del Nord Europa (Croazia, Grecia, Cipro, Portogallo, Finlandia, Austria, Ungheria), per motivi opposti: c’è chi riceve molti turisti d’estate e teme di dover pagare infrastrutture per garantire il traffico dati senza rientrare dei costi dell’investimento nella bassa stagione, e c’è chi ha invece formule attraenti per i consumatori messe a rischio da un eventuale ‘shopping’ straniero. Si sono astenuti tutti i ‘grandi’ Paesi, anche se nel sistema di voto dei comitati tecnici Ue l’astensione conta come a un voto favore: Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Svezia, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Lettonia. A favore delle nuove regole, invece, si sono espressi Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Irlanda, Malta, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria, Estonia e Lituania.
Rispettata quindi la scadenza del 15 dicembre per l’approvazione della posposta della Commissione, esultano il vicepresidente per il Mercato unico digitale Andrus Ansip e il commissario all’Economia digitale, Gunther Oettinger. “Si tratta di un passo avanti importante verso la fine dei sovraccosti di roaming il 15 giugno 2017 – scrivono in una nota – siamo convinti che la nostra proposta trovi il giusto bilanciamento e unisca visioni molto diverse, spesso opposte”. “Tuttavia, il nostro lavoro non si ferma qua – continuano i commissari – per consegnare le spese di roaming alla storia dobbiamo ora concentrare i nostri sforzi sulla proposta sui prezzi all’ingrosso che gli operatori caricano gli uni sugli altri quando i consumatori usano i loro cellulari all’estero”. “Non c’è tempo da perdere”.