Roma – Due visite in un giorno a Palazzo Chigi, una la mattina e una in serata, fanno di Paolo Gentiloni il papabile sostituto di Matteo Renzi a capo dell’esecutivo. In queste ore, rimbalza nei corridoi e sulla stampa l’ipotesi che sia il titolare della Farnesina a ricevere dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’incarico per la formazione di un nuovo governo. Gentiloni sarebbe una figura di fiducia per Renzi e uomo in grado di dialogare con tutte le anime del Pd, con un’esperienza da ministro degli Esteri che lo accredita nei rapporti internazionali.
Rimane comunque in campo l’ipotesi che sia Renzi a rimanere a capo dell’esecutivo. Qualche dubbio in meno lo si avrà nella serata di domani, quando a salire al Colle per le consultazioni del capo dello Stato saranno il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico. In particolare il primo, chiamato a rispondere sulla proposta di un governo di “responsabilità nazionale”, posto da renzi come unica alternativa al voto anticipato dopo il parere della Consulta sulla legge elettorale..
Parallelamente alla gestione della crisi aperta dalle proprie dimissioni, l’inquilino dimissionario di Palazzo Chigi sta continuando a occuparsi degli affari del governo. In mattinata ha avuto una riunione con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per affrontare la questione Monte dei Paschi di Siena, e dopo il tonfo del titolo in borsa – in seguito al No della Bce a un proroga dei termini per l’aumento di capitale – Palazzo Chigi ha fatto trapelare che c’è già un decreto sul tavolo del governo. Il problema è capire chi sarà firmarlo.