Bruxelles – Da inizio 2016 l’Italia si è messa pienamente in regola e registra praticamene il 100% dei migranti in arrivo. Lo ha certificato la Commissione europea che oggi ha deciso di chiudere la procedura di infrazione aperta a fine 2015 nei confronti del nostro Paese, al quale rimproverava di “dimenticare” di prendere le impronte digitali dei migranti che sbarcano sulle sue coste, lasciandoli liberi di defluire verso gli altri Stati membri. Oggi, invece, l’Italia applica correttamente il regolamento Eurodac, la banca dati istituita nel 2003 per conservare le impronte digitali dei migranti in modo da agevolare il rispetto del regolamento di Dublino che stabilisce a quale Stato spetti l’esame di una richiesta di asilo. Gli stessi progressi, secondo l’esecutivo Ue, sono stati compiuti dalla Grecia.
“Sono molto soddisfatto di dire che chiudiamo la procedura di infrazione verso Italia e Grecia su Eurodac: entrambi i Paesi hanno raggiunto quasi il 100% di raccolta di impronte digitali”, ha annunciato il commissario europeo all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, spiegando che ad esempio in Grecia ora ci sono più di 7mila posti per l’accoglienza, tra quelli permanenti e quelli temporanei e 650 persone lavorano nel sistema di accoglienza contro le 350 dello scorso settembre. Ma anche adesso che le cose vanno meglio, ha insistito il commissario, “nessuno Stato membro può portare questa responsabilità da solo, né la Grecia né l’Italia, né nessun altro Stato in futuro può essere lasciato da solo”. Ad esempio entrambi i Paesi, ha sottolineato Avramopoulos, “hanno bisogno di più esperti per Easo”, l’ufficio europeo per l’asilo che sostiene gli Stati nelle registrazioni, ma anche per la Guardia frontiera e costiera europea: “Su questo chiedo agli Stati di dare urgentemente risultati”, ha concluso il commissario.