Bruxelles – Il deterioramento dei terreni legato allo sfruttamento intensivo del suolo sta minacciando gli ecosistemi, intaccando le riserve di cibo e acqua e creando non pochi problemi ai ritmi climatici. Un nuovo report dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), ‘Land recycling in Europe’, mostra come il riuso dei terreni e la riconversione di siti abbandonati, come strade o parcheggi che diventano spazi verdi o aree residenziali, produce un impatto ambientale positivo e favorisce la transizione europea verso un’economia verde e circolare.
La riconversione dei terreni è mediamente aumentata in Europa, ma i livelli restano ancora bassi se paragonati alle aree urbanizzate, crescendo da 2.0-2.2 % tra il 1990 e il 2000 a circa 2.7-2.9 % tra il 2006 e il 2012, e variando considerevolmente tra un Paese e l’altro. Il suolo è una risorsa finita, ma anche una risorsa con una domanda molto alta. Ogni anno in media tra il 2006 e il 2012 sono stati urbanizzati 1065 km2 di terreno in più.
L’ultimo rapporto dell’Aea fa il punto sulle misure da adottare per la riconversione di terreni già sviluppati, con un preciso obiettivo economico, come costruire case, o con l’intenzione di migliorare l’ecosistema creando aree urbane verdi o bonificando i terreni inquinati.