Bruxelles – Un europeo su quattro è un fumatore e poco più di una persona su cinque è esposta al fumo passivo. Questa è la media che emerge da una statistica di Eurostat che ha esaminato la quantità di fumatori in Europa nel 2014 tra le persone con più di 15 anni.
Secondo i dati, il 19,2% degli europei fuma tabacco ogni giorno e il 4,7% ne fa uso occasionalmente, per un totale di fumatori che corrisponde al 24% della popolazione. Tra i Paesi membri dove si fuma di più, la prima posizione è occupata dalla Bulgaria, dove circa una persona su 3 di età uguale o superiore ai 15 anni è un fumatore (34,7%). Seguono Grecia (32,6%), Austria (30%) e Slovacchia (29,6%). Lo stato dove si fuma di meno, invece, è la Svezia (16,7%), seguita da Regno Unito (17,2%), Finlandia (19,3%) e Portogallo (20%).
L’Italia, dove i fumatori sono il 22,7%, si attesta sotto la media europea, ma la supera quando si esamina il fattore di esposizione al fumo passivo: il 23% della popolazione è esposta al fumo passivo in ambienti chiusi, contro la media europea del 21%. Preoccupanti le percentuali in Grecia, che, con il 64,2% di fumatori passivi, raggiunge la prima posizione della statistica che misura l’esposizione al fumo passivo. Seguono Croazia (44,7%), Bulgaria (40,5%) e Romania (37,6%). Il Paese dove la minor percentuale di popolazione è esposta al fumo passivo in ambienti chiusi è la Svezia (5,9%) a cui seguono Finlandia (6,3%), Portogallo (8,6%) e Ungheria (9,9%).
Se si osservano, infine, i dati che prendono in esame il genere, si nota che in tutti i Paesi membri ci sono, in media, più fumatori che fumatrici. In Europa, in media, il 28,7% degli uomini sono fumatori, contro il 19,5% delle donne fumatrici. Il divario maggiore si registra in Lituania, dove il 40,3% degli uomini fuma tabacco, contro il 12,3% delle donne. Seguono Romania (39,8% degli uomini, 12,5% delle donne), Cipro (41,9% degli uomini, 17,2% delle donne) e Lettonia (43,1% degli uomini, 18,6% delle donne). L’Italia (dove fumano tabacco il 28,3% degli uomini e il 17,4% delle donne) resta abbastanza coerente con la media europea.