Bruxelles – Forse le file agli aeroporti saranno più lunghe ma la speranza è che si riesca ad impedire ai terroristi di mettere piede nel nostro continente. L’unione europea vuole imporre a tutti i cittadini sia comunitari che extra comunitari maggiori controlli per uscire ed entrare in Europa. Un testo concordato informalmente da Consiglio e Parlamento Ue stabilisce che i documenti dovranno essere controllati confrontandoli con il sistema informativo di Schengen, il database dell’Interpol su documenti smarriti o rubati e altre banche dati europee. “Le minacce terroristiche richiedono una risposta rapida e coordinata” e “il controllo delle frontiere esterne dell’Ue può fermare il movimento di terroristi, armi e sostanze di distruzione di massa”, ha affermato Monica Macovei, dei conservatori Ecr, responsabile del rapporto per il Parlamento europeo.
La proposta della Commissione europea afferma che se i controlli sistematici dovessero causare ritardi o code troppo lunghe potrebbero in seguito essere sostituiti da controlli a campione alle frontiere terrestri e marittime dell’Ue. I deputati hanno chiesto di includere un periodo transitorio di un massimo di sei mesi di tempo per adeguare le infrastrutture degli aeroporti alle nuove misure, a cui se ne potrebbe aggiungere un altro di 18 mesi per circostanze eccezionali. Da allora in poi però i controlli dovranno essere sistematici.
Il testo che dovrà ora essere approvato definitivamente in Plenaria e dai ministri dei Ventotto, afferma che questi controlli potranno essere alleggeriti in alcuni Stati per facilitare il traffico aeroportuale, ma solo se si dimostrerà che questa scelta non comporti rischi per la sicurezza interna, l’ordine pubblico, le relazioni internazionali e la sanità pubblica.