Bruxelles – Servono “misure aggiuntive”, bisogna “fare i passi necessari” per rispettare le regole del Patto di stabilità. Ma nessuno si aspetta che Roma prenda subito questi provvedimenti. E’ più che altro un (minaccioso) promemoria per il prossimo governo. Sono molto severi con l’Italia i ministri dell’Eurogruppo riuniti a Bruxelles senza Pier Carlo Padoan, il giorno dopo l’annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi.
I ministri dell’euro si dicono “d’accordo con la valutazione della Commissione secondo cui il bilancio è a rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità. Prendiamo atto – spiegano nella nota emessa dopo la discussione – che secondo l’ultima valutazione della Commissione, lo sforzo di bilancio strutturale in Italia nel 2017 sarà -0,5% del Pil, considerando che un + 0,6% del Pil è richiesto nell’ambito della parte preventiva. Su questa base – concludono – sarebbero necessarie significative misure aggiuntive”.
Ma non ci si aspetta che queste arrivino subito, è un legato che riguarderà il prossimo governo. “Padoan non è qui per ragioni comprensibili, ci ho parlato questa mattina”, spiega il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, dunque “è difficile in questo momento per il governo italiano impegnarsi in misure aggiuntive, per questo l’Eurogruppo lo invita a farlo nel prossimo futuro”. A Bruxelles si riconosce che “è impossibile chiedere adesso all’Italia di impegnarsi in misure aggiuntive, la tempistica dipende dall’Italia, e anche l’Eurogruppo e la Commissione aspettano un nuovo Governo”. Non ci sono però indicazioni di cifre, il che fa immaginare che uno spazio negoziale esista, che forse, se Padoan in qualche modo resta in sella, o come ministro o addirittura come premier, si possa trovare una qualche intesa sostenibile per l’Italia e per l’Unione.
I ministri ammettono che le spese aggiuntive legate alla crisi dei rifugiati, le misure per la sicurezza e i costi derivanti dai recenti terremoti, “possono causare all’Italia un piccolo ma pur sempre significativo scostamento dal percorso di aggiustamento verso il suo obiettivo a medio termine”.
Però nessuno sconto: “Invitiamo l’Italia ad adottare le misure necessarie per garantire che il bilancio 2017 sarà conforme alle norme del Patto di Stabilità”, scrivono i ministri, preoccupati in particolare del “livello elevato del debito in Italia”.
La raccomandazione è poi perché l’Italia rispetti l’impegno “di utilizzare le entrate impreviste o risparmi di spesa imprevisti nel 2017 e intensificare gli sforzi nelle privatizzazioni per portare il rapporto debito/Pil su un percorso discendente”.