Bruxelles – A piedi da Reggio Emilia a Bruxelles, col pensiero rivolto al Congo. Il percorso che unisce Italia, Belgio e Africa è stato tracciato da un attivista per i diritti umani, John Mpaliza, cittadino italiano di origini congolesi, che da un mese e mezzo sta attraversando l’Europa per chiedere la fine del genocidio in Congo. Lo chiamano “Peace Walking Man”, perché da 6 anni attraversa a piedi il continente con marce di sensibilizzazione sulla terribile crisi umanitaria legata allo sfruttamento delle risorse minerarie e naturali in Congo.
Ingegnere informatico di 47 anni, John è partito dalla sua città, Reggio Emilia, lo scorso 23 ottobre con una marcia a staffetta che ha coinvolto molte altre persone lungo il cammino per denunciare i massacri che tra ottobre 2014 e maggio 2016 hanno causato più di 1.160 morti nella zona di Beni, nel nord est della Repubblica Democratica del Congo.
Dopo aver attraversato a piedi Italia, Svizzera, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, l’attivista arriverà in Belgio, l’attivista arriverà nella capitale europea il prossimo 8 dicembre.
Poi, consegnerà una petizione al Parlamento europeo per chiedere d impegnarsi per fermare “gli orribili massacri, in cui moltissime persone dell’etnia Nande sono state sgozzate, le braccia di numerosi bambini amputate, le donne violentate e sventrate, famiglie intere massacrate e brutalmente uccise”, si legge nella richiesta che sarà presentata a Bruxelles.
L’appello sarà accolto, tra gli altri, anche da due europarlamentari italiani del gruppo S&D, Gianni Pittella e Cécile Kyenge che terranno una conferenza stampa in Parlamento per dare il benvenuto all’attivista della pace che in un mese e mezzo ha percorso 1000 km a piedi.
“Le milizie armate, che hanno interessi nel controllo e sfruttamento del territorio, compiono massacri nell’indifferenza della comunità internazionale. Si rischia una nuova pulizia etnica e un nuovo genocidio”, aveva denunciato Gianni Pittella, tra i promotori dell’iniziativa lo scorso 7 luglio. Il Vice presidente del Parlamento europeo, oggi candidato alla presidenza dell’aula di Strasburgo per i Socialisti e Democratici, Pittella aveva chiesto l’istituzione di un’inchiesta su questi massacri che coinvolgesse le Nazioni Unite e la Corte penale internazionale. Le stesse richieste fatte dalla petizione in cui si chiede all’Unione europea “di inviare un rappresentante speciale nella zona di Beni per redigere un rapporto da presentare con la massima urgenza al Parlamento europeo, ai governi degli Stati membri ed alle più alte istituzioni europee”.
L’intervento di Cécile Kyenge in Plenaria sulla situazione in Congo