Bruxelles – Con un “messaggio di amicizia, solidarietà e fiducia” rivolto ai popoli europei attraverso i suoi rappresentanti, il presidente Beji Caid Essebsi ha voluto presentare il “volto nuovo” della Tunisia. Parlando in una seduta solenne al Parlamento europeo Bruxelles ha rivendicato le conquiste del suo Paese grazie alla Rivoluzione del Gelsomini che il 14 gennaio del 2011 “ha aperto un nuovo capitolo”, nella storia della Tunisia grazie al suo popolo che “si è sollevato in maniera spontanea e pacifica contro il dispotismo”, grazie ai tanti “giovani in cerca di dignità e libertà” e grazie ai “martiri senza cui non sarebbe stato possibile vincere”.
Da allora la democrazia tunisina ha fatto passi avanti, senza rinnegare o abbandonare le sue radici musulmane. “La Tunisia è determinata a provare al mondo intero e a chi ha la fobia dell’Islam, che l’islam non è incompatibile con la democrazia”, ha affermato Essebi tra gli applausi dell’Aula. “La nostra – ha continuato – è una lettura illuminata e moderata della religione, noi ci opponiamo a regimi rigidi ed estremisti, il nostro è un cammino irreversibile verso il modello democratico”. Eppure, ha specificato, “la nostra costituzione è concepita per un popolo musulmano”, ma questo non le impedisce “di riprendere globalmente i principi della carta dei diritti fondamentali dell’Ue”. E così ora nel Parlamento del Paese nordafricano ci sono sei forze politiche differenti “per la prima volta nella storia”, e nel governo “i posti principali sono occupati da donne”, ha rivendicato sempre tra gli applausi.
Eppure quella tunisina resta una “esperienza fragile” e per questo “abbiamo bisogno del sostegno europeo”, del sostegno di quella Ue che è stata Ue “il nostro principale partner in questa fase delicata”.