Bruxelles – Dire “non fidatevi del sistema del cloud, ma mettete i vostri dati nei server locali” è come dire “non fidatevi delle banche, mettete i vostri soldi sotto al cuscino”.
Saying “Don’t trust the cloud, put data on local server” is like saying “Don’t trust banks, put money under your pillow” #freeflowofdata pic.twitter.com/G9lhAsNxad
— Andrus Ansip (@Ansip_EU) 30 novembre 2016
Andrus Ansip, Commissario europeo per il mercato digitale ha sintetizzato con queste parole in un tweet l’importanza delle nuove frontiere di conservazione dei dati parlando all’Ecipe, il Centro europeo per la politica economica internazionale, ad un incontro sul “free flow of data”.
“Questo mercato oggi è abbastanza fluido?” si è chiesto durante l’incontro all’Ecipe il Commissario Ansip, rispondendo che “no”, oggi i dati non viaggiano in maniera snella nel nuovo mondo dello scambio dei dati. “I dati dovrebbero invece poter essere spostati da un posto all’altro, superare frontiere e trovarsi in un singolo spazio comune”.
Oggi in Europa la realtà non è questa, perché il flusso dei dati è “rallentato da barriere tecniche e legali”, ha spiegato Ansip. Lo conferma anche il nuovo report dell’Ecipe, “Liberare i flussi di dati interni nell’Unione europea: la valutazione economica delle misure per la localizzazione dei dati negli Stati membri dell’Ue”. Lo studio ricorda che le regole sulla localizzazione dei dati aumentano invece di diminuire e pone alcuni interrogativi su quali restrizioni bisogna imporre ai flussi trans-frontalieri nell’Ue. “L’abolizione delle attuali restrizioni sul flusso dei dati, potrebbe portare fino 8 miliardi all’anno di Pil”, secondo Ansip.