Bruxelles – Domenica prossima, il quattro dicembre, ci saranno due votazioni importanti per l’Unione europea, oltre che naturalmente per i Paesi coinvolti. Ci sarà il referendum costituzionale italiano e ci sarà la ripetizione del secondi turno per le presidenziali austriache. Sono voti i cui esiti peseranno molto sull’Unione europea.
Sul referendum italiano si è detto tutto, a Bruxelles e nella maggior parte delle cancellerie si spera che dal voto italiano esca una conferma del governo Renzi, nel senso della continuità e, soprattutto, della stabilità, un bene molto valutato a Bruxelles.
In Austria la scelta sarà tra due personalità molto diverse, un verde, che sarebbe una novità importante in Europa, e un esponente dell’estrema destra, xenofoba e fortemente euroscettica. Una vittoria del secondo sarebbe vita anche un ennesimo segnale di protesta da parte degli elettori contro l’Unione europea.
Gli austriaci voteranno in una replica delle elezioni presidenziali e la corsa sarà tra il candidato di estrema destra Norbert Hofer del Partito della Libertà e Alexander Van der Bellen, l’ex capo del partito Verde austriaco.
Hofer perse per un margine strettissimo a maggio – solo 31.000 voti, e furino decisivi quelli postali – contro Van der Bellen. Un riconteggio dei voti chiesto dal partito di Hofer, rivelò irregolarità negli scrutini (non brogli però) e il voto dopo qualche settimana fu annullato. Nella preparazione di questo secondo ballottaggio poi ci furono ancora problemi per il voto postale: i sigilli adesivi delle buste contenenti le schede erano difettosi, non chiudevano bene, il che ha ritardato di due mesi il nuovo voto.
Il ruolo del presidente della Repubblica in Austria è principalmente cerimoniale, ma gli analisti sostengono che se Hofer vincerà sono possibili elezioni anticipate, vista la precarietà della maggioranza di governo, che sarebbe aggravata da una scelta dei cittadini che andrebbe in un senso politicamente opposto.