Bruxelles – È arrivato nel cuore dell’Europa il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi per ricordare che a distanza di oltre 3 mesi c’è un borgo distrutto dal terremoto del 24 agosto che vuole tornare a vivere. Per far rinascere Amatrice bisogna ripartire dalla difesa dell’economia e dei prodotti del territorio che sono i simboli dell’identità locali. Il Sindaco lo ha ricordato al Parlamento europeo in cui è stato invitato dall’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio (eletto nel Centro Italia) all’incontro “Amatrice chiama l’Europa. Terremoto in Italia. Salvare lavoro, produzioni tipiche, patrimonio culturale”.
Il deputato europeo, insieme ad altri quattro colleghi del gruppo Enf (Europe of nations and freedom), ha presentato una proposta di risoluzione al Parlamento europeo per chiedere che venga introdotta una ‘no-tax area’ nei territori colpiti dal terremoto e che “le misure fiscali di vantaggio non siano in alcun caso considerate aiuti di Stato, e dunque siano comunque ammissibili”, si legge nella risoluzione che verrà discussa domani e votata giovedì 1 dicembre.
Borghezio ha lanciato un appello all’Unione: “Da euroscettico europeista dico l’Europa risponda”, e ha aggiunto, “Spero che anche la rappresentanza italiana si impegni e già abbiamo l’appoggio dei due vicepresidenti del Parlamento Tajani e Sassoli”.
Per far attivare la procedura della ‘no tax area c’è bisogno di una richiesta precisa da parte del governo italiano. “Sono convinto che la Commissione riconoscerà la nostra richiesta, ma bisogna che il governo si muova”, ha spiegato Borghezio.
Anche il Sindaco di Amatrice ha la sua ricetta per far ripartire l’economia locale, “riconoscendo alla salsa amatriciana il marchio Stg”, Specialità tradizionale garantita, un marchio introdotto dall’Unione europea per tutelare i prodotti realizzati con metodi tradizionali.
“Nella precedente vita (quella del pre terremoto, ndr) avevamo già 16 prodotti con marchio Deco, Denominazione comunale d’origine, ora per la denominazione Stg ci sono alcune resistenze da parte del mondo dell’industria”, confessa Pirozzi, “ma la Regione Lazio si sta muovendo”. Borghezio ha ricordato che “l’amatriciana dopo la pizza è il prodotto identitario dell’Italia più conosciuto del mondo” e in tutta Europa si è diffuso “un moto di simpatia” nei confronti di questi territori.
L’azione congiunta del Sindaco del piccolo borgo in cui oggi sono rimaste 1.022 persone sulle 2.400 che vi abitavano, principalmente produttori e aziende agricole, e dell’europarlamentare si traduce nel simbolo “Terre di Amatrice”.
Il logo comparso per la prima volta oggi in conferenza stampa, è “una sorpresa che mi ha fatto oggi Mario”, ha commentato il Sindaco Pirozzi, “ma quello che conta è l’idea di difendere l’identità dei territori”. Il simbolo “Terre di Amatrice”, su uno sfondo azzurro in cui compare una montagna circondata dalle stelle gialle che richiamano la bandiera dell’Unione europea, indica che “la ricchezza delle nazioni è nella difesa dei borghi”, ha spiegato Pirozzi.
“Qualsiasi sia il simbolo”, ha dichiarato il primo cittadino, “esso rappresenta il senso di attaccamento a quel territorio che tu credi sia il più bello del mondo, altrimenti tutti dovremmo andare via” e ha aggiunto Borghezio “rappresenta la battaglia per la difesa dei nostri prodotti locali in nome della nostra identità culturale”.