Roma – “Era difficile, ma la manovra è stata migliorata dalla Camera”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha commentato l’approvazione della Legge di bilancio 2017 in prima lettura a Montecitorio, con la palla che adesso passa al Senato dove l’esame riprenderà dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo.
“Con questa legge di bilancio le tasse continuano ad andare giù”, esulta il premier ricordando che “prima, quando c’era un terremoto, si alzavano le accise” o “si aumentava l’Iva”, e assicurando che “quella fase è totalmente finita con nostro governo”.
In effetti la manovra, nonostante i terremoti e le spese per i migranti, non ricorre ad aumenti di Iva e accise, pur previsti dalle clausole di salvaguardia imposte dall’Ue con le passate finanziarie. Di fatto però gli aumenti sono solo rinviati di un anno. Il governo prende tempo, dunque, come del resto ha fatto la Commissione europea sospendendo il giudizio sul bilancio italiano in attesa del risultato referendario, pur manifestando non poche riserve sulla manovra i cui dettagli sintetizziamo di seguito.
I numeri – Il deficit raggiungerà il 2,3% del Pil, mezzo punto oltre le promesse fatte dal governo alla Commissione europea in primavera sebbene il presidente del Consiglio faccia notare che sia “il più basso degli ultimi 10 anni”, e il deficit strutturale si attesterà all’1,6% del Prodotto interno lordo, con un peggioramento dello 0,4% rispetto al Def dello scorso aprile. Sono queste le principali fonti di preoccupazione dell’esecutivo comunitario, che ha sospeso il giudizio nei confronti della manovra per segnalando i rischi di una violazione delle regole di bilancio anche in caso venisse riconosciuto quello 0,4% del Pil di ‘tolleranza’ richiesta dal governo per le spese eccezionali dovute ai migranti e al terremoto. A fronte di 21,3 miliardi di risorse, gli impieghi previsti ammontano a 33,3 miliradi. Il saldo negativo di 12 miliardi è dato da circa 4,7 miliardi di minori entrate e 7,2 di maggiori uscite.
Iva e accise – Anche per quest’anno, come con la scorsa Legge di stabilità, il governo ha scongiurato gli aumenti di Iva e accise previsti dalla clausole di salvaguardia concordate con Bruxelles per garantire correttivi automatici in caso di sforamento dei vincoli di bilancio. I mancati aumenti, che pesano per oltre 15 miliardi di euro nella manovra attuale, sono stati in realtà rinviati al 2018, quando, salvo ulteriori interventi, l’aliquota ordinaria dovrebbe passare al 25% e, nel caso in cui gli obiettivi di finanza pubblica non fossero raggiunti, un ulteriore aumento dello 0,9% scatterebbe dal primo gennaio 2019.
Fisco – Nel decreto fiscale collegato alla manovra, e già approvato in via definitiva dal Parlamento, ci sono poi ulteriori norme in tema di fisco, come la riforma di Equitalia che verrà inglobata dall’Agenzia delle entrate, la rottamazione delle cartelle esattoriali e la voluntary disclosure, un condono per la riemersione dei capitali nascosti, che secondo le stime del Tesoro dovrebbe fruttare due miliardi di euro. Nella Legge di bilancio ci sono poi strumenti funzionali al recupero delle imposte, come la tracciabilità dei prodotti sottoposti ad accisa e l’obbligo di pagamento tracciabile per i lavori svolti per i condomini. Per attrarre persone facoltose arriva un’imposta sostitutiva forfettaria sui redditi prodotti all’estero da chi trasferisce la propria residenza fiscale in Italia.
Crescita – Per favorire la crescita, la manovra riduce l’Ires al 24%, elimina l’Irpef agricola e prevede una decontribuzione per gli agricoltori sotto i quarant’anni. Viene assegnato un miliardo di euro al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che nelle attese dovrebbe generare fino a 25 miliardi di credito alle Pmi. Viene rinnovato il superammortamento del 140% per l’acquisto di beni strumentali per le imprese e, per gli investimenti in beni ad alto contenuto tecnologico, quelli che servono alla transizione verso la cosiddetta industria 4.0, è introdotto l’iperammortamento al 250%. Il credito di imposta per chi investe in attività di ricerca e sviluppo è estesa fino al 31 dicembre 2020.
Lavoro – La manovra incentiva i premi di produttività. Si alza infatti a 3mila euro il tetto sotto il quale si applica l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, fissata al 10%, mentre in precedenza la soglia era di 2mila euro. Il limite di reddito per accedere a tale imposta agevolata passa dai 50mila euro annui agli 80mila. Nel settore privato c’è uno sgravio contributivo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2017 e nel 2018. Un’opportunità che riguarda però solo i percorsi di alternanza scuola-lavoro o i periodi di apprendistato, e prevede 3,250 euro di sgravi annuali per un massimo di 36 mesi. Per nuove assunzioni e il rinnovo dei contratti nel settore pubblico, il governo la manovra stanzia 1,9 miliardi di euro.
Pensioni – Con la manovra il governo ha introdotto dei meccanismi per anticipare la pensione. Uno su base volontaria, che consente di anticipare fino a 3 anni il ritiro dal lavoro, a fronte però di un prestito bancario coperto da una polizza assicurativa obbligatoria, il cui rimborso avviene con una decurtazione dell’assegno pensionistico nell’arco di venti anni. Un’analoga forma, con gli oneri coperti però dallo Stato, è prevista per lavoratori disagiati. Una possibilità di anticipo è prevista anche sulla pensione integrativa derivante dalla previdenza complementare. Si abbassa poi l’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps, che passa al 25% per il 2017 e al 33% dal 2018. Un ulteriore intervento in ambito previdenziale garantirà la quattordicesima mensilità ai pensionati che godono di un assegno non superiore al doppio del trattamento minimo.
Famiglia – La legge di bilancio prevede 14 milioni di euro al Fondo per la natalità nel 2017 (aumenteranno a 24 nel 2018, passeranno a 23 nel 2019, a 13 nel 2020 e a 6 dal 2021 in poi), con lo scopo di favorire l’accesso al credito per le famiglie con uno o più figli. Viene poi introdotto un premio per la nascita o per l’adozione di un minore, pari a 800 euro una tantum e sarà cumulabile con il bonus bebè previsto nel corso dei primi 3 anni di vita del figlio. Un buono di mille euro è destinato a famiglie con un bimbo sotto i tre anni affetto da gravi patologie croniche, ed è destinato all’iscrizione agli asili nido, pubblici o privati, o a forme di supporto in casa. Per i dipendenti che diventano papà è previsto un congedo obbligatorio di 2 giorni, con la possibilità di arrivare a 4 giorni nel 2018. Anche nel 2017 e nel 2018 sarà possibile richiedere dei voucher per asili nido o babysitter in luogo del congedo parentale.
Sanità – Le risorse destinate al Sistema sanitario nazionale ammontano a 113 miliardi di euro per il 2017, con un incremento di 2 miliardi rispetto all’anno precedente, e aumenteranno di un ulteriore miliardo nel 2018. Vengono introdotti due fondi di 500 milioni ciascuno in campo farmacologico, uno dedicato ai medicinali innovativi e l’altro ai farmaci oncologici innovativi.
Edilizia – Confermati per tutto il 2017 l’ecobonus e la detrazione al 50% per la riqualificazione degli edifici. Per interventi antisismici, tanto nelle zone ad alta pericolosità (1 e 2) quanto nelle zone sismiche di categoria 3, la detrazione del 50% è prevista dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, con un aumento degli sgravi se i lavori assicurano una riduzione del rischio sismico, aumento legato all’entità della riduzione.
Infrastrutture – Per le infrastrutture vengono assegnati 1,9miliardi per il 2017 a un fondo presso il ministero dell’Economia destinato a trasporti, viabilità ed edilizia pubblica. La dotazione sale a 3,15 nel 2018 e a 3,5 miliardi nel 2019, per poi stabilizzarsi a 3 miliardi dal 2020 in poi. Modifiche introdotte in commissione hanno specificato i settori di intervento: mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie, riqualificazione urbana.
Trasporti – Il governo ha elaborato un Piano strategico per la mobilità sostenibile, aumentando il fondo per l’acquisto, la riqualificazione elettrica o il noleggio dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale e regionale. I servizi di trasporto urbano effettuati per via marittima, lacuale, fluviale e lagunare saranno soggetti all’imposizione un’aliquota Iva al 5% mentre prima ne erano esenti. Per lo sviluppo di ciclovie turistiche sono assegnati 13 milioni di euro nel 2017, 30 milioni nel 2018 e 40 milioni all’anno dal 2019 al 2024.
Telecomunicazioni – Il governo si attende un’entrata di due miliardi di euro dalle aste per il rinnovo delle concessioni in scadenza per lo sfruttamento delle frequenze della banda 900Mhz, quella della rete Gsm, e della banda 1800Mhz usata dalla rete Umts.