Bruxelles – È stato approvato dalle istituzioni europee un accordo per una Regolazione Ue sui minerali di conflitto (detti anche “minerali insanguinati”), volto a fermare il finanziamento di gruppi armati nei Paesi in via di sviluppo attraverso il commercio di stagno, tantalio, tungsteno e oro, usati la fabbricazione di cellulari, tablet, computer e gioielli.
L’accordo negoziato dalla Commissione tra Consiglio e Parlamento, che verrà approvato formalmente dalla Plenaria l’anno prossimo, non implicherà “ulteriore burocrazia per le compagnie europee”, spiega Peter Žiga, ministro slovacco del commercio e presidente del Consiglio, “mentre i cittadini Ue saranno sicuri che i loro acquisti non colpiranno i diritti umani nei Paesi interessati dai conflitti”.
I deputati hanno chiesto e ottenuto che i controlli approfonditi (due diligence), in accordo con le linee guida dell’OCSE, siano obbligatori per gli importatori. Saranno previste una serie di misure di controllo e di supporto alle compagnie produttrici e importatrici, volte a promuovere il commercio responsabile: tra le varie disposizioni è prevista l’istituzione, in ogni Stato membro, di autorità competenti presso le quali le imprese del settore dovranno certificare che i minerali non provengono da zone di conflitto.