Bruxelles – Il 90% degli italiani pensa che la violenza domestica nei confronti delle donne in Italia sia comune. Lo dice l’ultimo rapporto dell’Eurobarometro, l’istituto di ricerca dell’Unione europea, che ha chiesto a circa 27 mila europei tra cui mille italiani, cosa pensano del fenomeno della violenza sulle donne. La percezione dei cittadini italiani di vivere in una società gravemente affetta dalla violenza di genere è la seconda più alta in Europa: il 45% degli italiani pensa che sia “molto diffusa”. Una percezione seconda solo a quella del Portogallo dove le violenze sulle donne sono comuni secondo il 54% dei cittadini. In Italia, poi, un altro 45% della popolazione la considera “abbastanza diffusa”.
Al contrario, i cittadini europei che pensano che la violenza di genere sia “molto diffusa” rappresentano solo il 25%, arrivando addirittura al 6% in Finlandia e al 9% in Danimarca, Polonia e Repubblica Ceca, l’unico paese dove almeno un cittadino su 20, l’8%, sostiene che la violenza sulle donne “non sia diffusa per nulla”. Il 49% dei cittadini europei pensa che la violenza sulle donne sia “abbastanza diffusa”.
L’indagine ha analizzato anche la percezione della violenza domestica nei confronti degli uomini che viene considerata in genere “poco diffusa” sia in Italia (44% dei cittadini), sia a livello europeo (49%). In entrambi i casi, sia che si tratti del genere maschile che di quello femminile, europei e italiani sono d’accordo: per circa l’80% si tratta di una “violenza inaccettabile e che dovrebbe essere sempre punita dalla legge”.
Il rapporto dell’istituto europeo interroga i cittadini sulla “violenza domestica”, quella in cui chi abusa della vittima con violenze fisiche e psicologiche è il suo partner e non una persona sconosciuta. Non solo le persone più vicine sentimentalmente, ma anche geograficamente risultano essere le più pericolose. Secondo la maggior parte dei cittadini europei, 86%, e italiani, 78%, la violenza nei confronti di una donna è più probabile avvenga dentro le mura di casa, oppure nell’altro luogo in cui si trascorre la maggior parte del tempo quotidiano, il lavoro. È molto probabile che la violenza sulle donne avvenga sul luogo di lavoro per il 17% dei cittadini europei e per un italiano su tre.
Stalking, insulti, violenze fisiche e abusi sessuali rientrano nella categoria chiamata “violenza di genere”, perché si ritiene che proprio l’appartenenza della vittima al genere femminile sia per l’uomo una condanna già scritta da applicare ogni volta che le circostanze lo favoriscono. Eppure esiste un’area grigia che è quella della violenza sessuale in cui, nonostante circa il 68% dei cittadini europei come di quelli italiani ritenga che non sia mai giustificabile, esiste ancora chi ritiene che “avere rapporti sessuali non consensuali in qualche circostanza sia giustificabile”.
Le attenuanti alla violenza sessuale, che secondo gli intervistati potrebbe essere in alcuni casi scusata sono: l’essere ubriachi o fare uso di droghe (14% italiani, 12% europei), andare volontariamente a casa con qualcuno (15% italiani 11% europei), indossare indumenti sexy o provocanti (10% di entrambi), non dire chiaramente no o non difendersi fisicamente (7% europei 10% europei).
Non solo le attenuanti alla violenza sessuale esistono per circa un cittadino su dieci sia in Italia che in Europa, ma a ritenerle tali non sono solo gli uomini. Le percentuali dei cittadini di sesso maschile e femminile che la pensano così sono molto simili e si attestano intorno al 10%.