Bruxelles – Il Parlamento europeo denuncia che Cremlino sostiene e finanzia forze anti-europeiste quali “partiti e altre organizzazioni all’interno dell’Ue”. L’accusa è stata messa per iscritto in una risoluzione parlamentare approvata a Strasburgo con 304 voti a favore, 179 contrari e 208 astenuti. Nel documento si riporta che “Il governo russo sta utilizzando un ampio ventaglio di strumenti come think tank, la Tv multilingua come Russia Today, pseudo-agenzie di stampa e service come Sputnik, social media e troll sul web” con l’obiettivo di “sfidare i valori democratici e dividere l’Europa” e “dare l’impressione che gli Stati orientali dell’Unione europea”, dove “i media nazionali sono spesso deboli e incapaci di resistere alla potenza dei media russi”, siano “fallimentari”. Secondo la risoluzione, la Russia investirebbe “considerevoli risorse finanziarie, stanziate direttamente dallo Stato o da imprese e organizzazioni controllate dal Cremlino”. Il Parlamento “deplora” il supporto russo ai movimenti anti-europei e sostiene la necessità di prendere provvedimenti. “Dobbiamo dare la parola a chi ha beneficiato delle nostre politiche, mettere l’accento sulle storie positive, semplificare i messaggi e parlare della vita vera”, sostiene Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri: tra le soluzioni proposte da Parlamento per contrastare “la propaganda di paesi terzi” e le “campagne di disinformazione” ai danni dell’Unione, vi è anche il ricorso a sanzioni ai danni dei media russi ritenuti responsabili, come Russia Today e Sputnik.
Da Mosca la risposta è stata immediata: il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ritiene che l’approvazione di questa risoluzione testimoni “un degrado, nel senso politico di questa parola, della nozione di democrazia nella società occidentale”. Il presidente afferma che, piuttosto che “fare una predica alla Russia sulla democrazia” e ricorrere a “una politica di restrizioni”, l’“approccio migliore” sarebbe “una discussione aperta, in cui dovrebbero essere presentati argomenti chiari e solidi a sostegno del proprio punto di vista” e si augura “che prevalga il buon senso e che non si concretizzi nessuna restrizione”. Putin si è anche congratulato con i media al centro dell’accusa europea, Sputnik e Russia Today, “per aver, evidentemente, fatto il loro lavoro con efficienza e talento”.
La risoluzione del Parlamento europeo è stata criticata anche da Margarita Simonyan, direttice di Russia Today e Sputnik, che l’ha definita “un colpo diretto ad alcuni dei più autorevoli media russi” e un tentativo di “porre fine alle loro attività in Europa”.