Bruxelles – Il Parlamento europeo chiede il divieto totale e immediato di commercio d’avorio e corna di rinoceronte in tutta l’Unione europea. In una risoluzione (approvato con 567 voti a favore, 5 contrari e 39 astensioni) si esortano gli Stati membri a definire delle sanzioni appropriate che colpiscano i crimini contro le specie selvatiche e si invita la Commissione ad attivarsi per adottare delle norme comuni che definiscano i reati e le sanzioni riguardanti il traffico di specie selvatiche. Il documento evidenzia la stretta connessione dei crimini contro le specie selvatiche con altri reati come il riciclaggio di denaro e il finanziamento di gruppi armati e terroristici.
Gli europarlamentari, pertanto, chiedono aall’Ue di riesaminare le norme vigenti e integrarle con “il divieto di mettere a disposizione, immettere sul mercato, trasportare, acquisire e possedere specie selvatiche ottenute o scambiate illegalmente in Paesi terzi”, viene spiegato in una nota del’Aula, e di avviare un dialogo “con gli operatori delle piattaforme dei media sociali, i motori di ricerca e le piattaforme di commercio elettronico e di intensificare i controlli per fermare il commercio illegale di fauna selvatica su internet”. Inoltre, i deputati invitano ad adottare un approccio precauzionale all’esportazione dei trofei di caccia ottenuti da specie protette, poiché la loro raccolta ha determinato un importante declino delle stesse.
Il traffico di fauna selvatica, con un valore stimato di 20 miliardi di euro l’anno è cresciuto ulteriormente negli ultimi tempi, “è la quarta maggiore attività criminale organizzata sul pianeta” spiega Catherine Bearder, eurodeputata del gruppo dei liberali Alde, secondo cui “è davvero giunto il momento di agire seriamente”. Le sanzioni contro il traffico della fauna selvatica “devono essere uguali in tutta l’Ue” spiega Bearder e sottolinea l’importanza che siano “molto severe per riflettere la gravità di questo reato”.