Bruxelles – La Commissione europea ha presentato delle nuove norme per aumentare la capacità di resistenza alle crisi delle banche europee. Si tratta di un pacchetto molto articolato che ha tra i suoi interventi anche l’obbligo di non portare al di sopra del 3% il valore del rapporto tra la base di capitale e le attività totali, un intervento che ha lo scopo di impedire agli istituti finanziati di aumentare eccessivamente il prestito quando non hanno abbastanza capitale. “Oggi abbiamo presentato nuove proposte di riduzione dei rischi che si basano sulle norme concordate a livello mondiale e che al tempo stesso tengono conto delle specificità del settore bancario europeo”, ha affermato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, responsabile per la Stabilità finanziaria. Le nuove norme si indirizzeranno a 13 banche strategiche (Barclays, Bbva, Bnp Paribas, Credit agricole, Deutsche Bank, Groupe Bpce, Hscb, Ing, Royal Bank of Scotland, Banco Santander, Societè general, Standard Chartered, Unicredit), ma “si applicheranno anche alle banche di Paesi terzi con forte presenza nel territorio della Ue”, ha detto Dombrovskis.
Le proposte contengono i restanti elementi del quadro regolamentare recentemente concordati in seno al comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e al Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) e comprendono tra le altre cose requisiti patrimoniali più sensibili al rischio, in particolare nel settore del rischio di mercato, l’attuazione di metodologie in grado di rispecchiare più accuratamente i rischi reali a cui sono esposte le banche e un coefficiente vincolante di leva finanziaria per impedire agli enti il ricorso a una leva finanziaria eccessiva. Ci sono poi misure specifiche per rafforzare la capacità delle banche di erogare prestiti alle Pmi e di finanziare progetti infrastrutturali.
Per saperne di più:
– Domande e risposte della Commissione europea