Bruxelles – Il progetto di legge sulla regolamentazione retroattiva degli insediamenti israeliani in Cisgiordania “permetterebbe una confisca dei diritti della proprietà privata dei palestinesi a beneficio dei coloni e ciò significherebbe superare un ulteriore limite anche nelle pratiche che abbiamo visto finora in Israele”. A lanciare l’allarme sull’attuale legge israeliana che legalizza retroattivamente le colonie, approvata in lettura preliminare, è l’Alto Rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, intervenuta durante il dibattito al Parlamento europeo.
L’approvazione di una legge del genere per l’Alto Rappresentante “significherebbe l’opposto di quanto il quartetto ha richiesto: vale a dire la salvaguardia della soluzione che si basa su i due Stati”. Il quartetto di mediatori sul Medio Oriente, cioè Ue, Usa, Russia e Onu, ha presentato a luglio un rapporto sul processo di pace nel conflitto israelo-palestinese rilanciando la soluzione dei due Stati.
Secondo Mogherini il principio della fine dell’occupazione israeliana è in linea con le decisioni prese a luglio: “Mettere fine all’espansione degli insediamenti è una parte fondamentale degli sforzi per mantenere possibile la soluzione a due Stati”.
La proposta di legge, ora al vaglio del parlamento, è stata approvata all’unanimità lo scorso 13 novembre dai ministri del governo israeliano e riguarda un centinaio di insediamenti costruiti in Cisgiordania nei territori occupati su terreni privati palestinesi. Questa nuova norma, con cui lo Stato potrà espropriare terreni privati ai palestinesi, sta già facendo discutere, perché viola principi internazionali e, secondo alcuni osservatori, rischia di portare Israele sul banco della Corte penale internazionale.
“La scelta”, ha riconosciuto l’Alto Rappresentante, “è nelle mani di Israele, ma io ritengo che sia normale esprimere da parte nostra il nostro punto di vista come farebbe qualsiasi amico”. La speranza dell’Europa è che il governo israeliano faccia “la cosa giusta”, ha dichiarato Mogherini.