Bruxelles – Via libera del Parlamento europeo alla condivisione automatica, tra le autorità fiscali degli Stati membri, delle informazioni sui titolari dei conti bancari.
Con 590 voti a favore, 32 contrari e 64 astensioni, Strasburgo ha approvato una risoluzione con cui autorizza e obbliga le autorità fiscali che si occupano di anti-riciclaggio in ogni Paese europeo a condividere informazioni sui bilanci dei conti bancari, sugli interessi e sui dividendi.
L’autore del report sulla proposta al Parlamento europeo, Emmanuel Maurel dei Socialisti e Democratici, ha dichiarato che “gli enormi sforzi fatti sul fronte della trasparenza costituiscono l’unico modo per combattere l’evasione fiscale, il flagello che colpisce le finanze pubbliche”.
Il ricorso al controllo e allo scambio delle informazioni sensibili se, da un lato, assicura maggiore controllo sul fronte fiscale, dall’altro, fa notare la sinistra al parlamento europeo, apre le porte al rischio di violazione della privacy. Kostas Chrysogonos del gruppo Gue avverte che “uno scambio automatico di informazioni è una violazione dei diritti fondamentali dei cittadini europei”, e ha aggiunto: “Dobbiamo assicurarci che l’equilibrio tra gli interessi della società nel suo insieme e la protezione dei dati personali sia assicurato”.
La risoluzione del Parlamento, emendando in parte la direttiva della Commissione (2011/16/EU), ricorda che i legami tra il riciclaggio dei soldi, i finanziamenti terroristici, la criminalità organizzata e l’evasione fiscale mettono in evidenza il bisogno di una stretta collaborazione e coordinamento tra Paesi europei.
Nata per affrontare il problema dei finanziamenti al terrorismo così come degli scandali di evasione fiscale, tra cui quelli rivelati attraverso la pubblicazione dei cosiddetti Panama Papers, la direttiva della Commissione era stata era stata proposta a luglio scorso per rafforzare le norme dell’Unione europea in materia di anti-riciclaggio al fine di contrastare il finanziamenti al terrorismo e aumentare la trasparenza sui veri titolari di società e trust. Dopo l’ok a settembre da parte degli Stati membri in Consiglio Ue, con il voto del Parlamento la nuova rete europea dell’anti-riciclaggio da oggi è in vigore e gli Stati membri si impegnano a potenziarla entro la fine del 2017.