Bruxelles – È stato trovato nella notte, senza il consenso dell’Italia, l’accordo tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo sul bilancio Ue per il 2017. Questo prevede 157,88 miliardi di impegni e 134,49 miliardi di pagamenti. L’impegno per il prossimo anno è quello di concentrare le finanze su crescita, migrazioni e sicurezza. Un’impostazione che ha messo d’accordo tutti, tranne il governo di Matteo Renzi che, dopo una discussione durata fino alle prime ore del mattino, per la prima volta ha deciso di astenersi e di non dare luce verde al bilancio comunitario annuale.
La proposta avanzata dalla presidenza slovacca su cui è stato trovato l’accordo prevede più fondi per l’immigrazione: 5,91 miliardi cioè l’11,3% rispetto al 2016. I fondi dovrebbero essere usati per aiutare gli Stati membri in particolare nel processo di reinsediamento dei rifugiati, nella creazione di centri di accoglienza, nei rimpatri degli irregolari. Sono poi previsti impegni per 21,3 miliardi a sostegno di crescita economica e creazione di posti di lavoro. Anche in questo caso le risorse aumentano: rispetto a quest’anno ci sarà il 12% di fondi in più. Questa parte del bilancio finanzierà strumenti come Erasmus+ (per cui i finanziamenti crescono del 19% arrivando a 21,3 miliardi) e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (+25% per un totale di 2,7miliardi). Il budget 2017 include anche 500 milioni di impegni per iniziative contro la disoccupazione giovanile e 500 milioni per sostenere il settore del latte e gli allevatori.
L’Italia non si è trovata in disaccordo su tutto. È piaciuto ad esempio a Roma il passaggio sul finanziamento aggiuntivo di 700 milioni per i programmi Erasmus, Horizon2020 e l’iniziativa Giovani. Ma l’impegno non è bastato a strappare il consenso del governo, che in parallelo sta conducendo una battaglia anche sul quadro finanziario pluriennale 2017-2020. Il nostro Paese, fanno sapere fonti italiane, ha criticato in particolare la riduzione degli incrementi di risorse in favore dei Paesi mediterranei, che sono scesi da 340 a 332 milioni, e il rinvio temporaneo , per mancanza di base giuridica, del finanziamento del Fondo per lo sviluppo sostenibile (250 milioni) per affrontare le cause profonde delle migrazioni. La Commissione si è comunque impegnata a reperire risorse necessarie a finanziare il Fondo non appena la sua base giuridica verrà formalizzata.