Bruxelles – Nei confronti dell’Unione europea ha una vera e propria avversione, ma i fondi europei, invece, non sembrano dispiacergli affatto. Il più euroscettico degli euroscettici, il leader dello Ukip, Nigel Farage, avrebbe utilizzato quasi mezzo milione di denari dell’Unione europea per condurre la sua campagna a favore della Brexit. A rivelarlo è un report scritto dai servizi finanziari del Parlamento europeo e visto da diversi giornali britannici.
I fondi, oltre 500mila euro, sarebbero stati assegnati all’Alleanza euroscettica europea (Adde), Alleanza per la democrazia diretta in Europa, che riunisce diversi partiti nazionalisti europei: oltre al britannico Ukip, anche l’Afd tedesco, il francese Debout la France, il belga Parti populaire e altri. A fare la parte del leone nelle spese sarebbe però stato il partito di Nigel Farage che avrebbe sperperato quasi 450mila euro. Come? Per tentare di guadagnare seggi in alcune circoscrizioni in vista delle elezioni generali del 2015 o per la campagna per il referendum nel Regno Unito che ha spaccato l’Europa, prima dell’avvio della campagna ufficiale per Brexit nell’aprile 2016. Peccato che l’utilizzo di fondi europei per campagne nazionali sia vietato dai regolamenti europei.
“Questi servizi non erano nell’interesse del partito europeo, che non può essere coinvolto nelle elezioni naazionali né nei referendum a livello nazionali”, ricorda il report del Parlamento sul caso, secondo cui le spese effettuate sono insomma da considerarsi “non idonee”. Se le accuse fossero confermate, lo Ukip dovrà restituire oltre 170mila euro.
Ukip si difende dalle accuse sostenendo di “essersi sempre attenuto alle regole”, mentre Adde, tramite un comunicato stampa, accusa l’amministrazione del Parlamento di aver adottato un “atteggiamento ostile” durante l’indagine e di “aver ampliato ex post la definizione di ’spese di supporto al partito’ a tal punto da negare il diritto di intraprendere qualsiasi attività” che potesse essere nell’interesse dei membri e annuncia: “Sottoporremo la questione alla Corte di giustizia europea”.
Prende intanto le distanze dagli avvenimenti il Movimento 5 Stelle, che al Parlamento europeo è il principale alleato dello Ukip con cui ha dato vita al gruppo Efdd (Europa della libertà e della democrazia diretta). Il Movimento ricorda di “non fare parte del Partito politico europeo Adde” e di non adirere alla sua fondazione Idde (Alleanza per la democrazia diretta). “Prendiamo le distanze – scrivono i grillini in una nota – da qualsiasi comportamento non conforme al regolamento del Parlamento europeo e alle leggi vigenti”.