Bruxelles – Non piace per nulla all’Italia la piega che hanno preso in Consiglio le discussioni sulla revisione del regolamento di Dublino. Qui, dietro la spinta della presidenza di turno slovacca, si sta andando verso un’apertura alla cosiddetta ‘solidarietà flessibile’, l’idea proposta dai quattro Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e appunto Slovacchia) per evitare di accogliere rifugiati offrendo in cambio altri contributi all’accoglienza. “Il modo in cui questa discussione è stata impostata da parte del Consiglio è un modo che noi consideriamo del tutto insoddisfacente”, ha lamentato il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, che oggi a Bruxelles ha sollevato la questione nel corso di un incontro con il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans.
Così come si sta delineando, ha protestato Gentiloni, la proposta apre “a un’idea di flessibilità negli impegni presi su questioni migratorie da parte degli altri Paesi che non è accettabile” perché “carica molto degli oneri sui Paesi di primo arrivo”. Per questo, ha chiarito Gentiloni, “lavoreremo per correggere questa impostazione, visto che siamo solo all’inizio del dibattito” ma se la proposta “non sarà corretta – ha avvertito – ci pronunceremo contro”.