Bruxelles – L’Italia è il Paese dell’Unione europea dove la vita lavorativa è più corta. Una statistica Eurostat, che prende in esame in ogni stato membro gli anni di lavoro che si suppone aspettino un individuo a partire dai 15 anni ha calcolato che, in media, in Italia gli anni di lavoro sono 30,7, circa 3 anni in meno rispetto alla media europea di 35,4 anni. Secondo i dati, che si riferiscono al 2015, lo Stato dove gli anni di lavoro sono di più è, invece, la Svezia (41,2 anni), seguita da Olanda (39,9 anni), Danimarca (39,2 anni), Regno Unito (38,6 anni) e Germania (38,0 anni).
In generale secondo lo studio in Europa si lavora di più rispetto a dieci anni fa, in media circa 1,9 anni in più rispetto al 2005. La statistica evidenzia anche come il numero di anni di lavoro sia aumentato più velocemente per le donne (32,8 anni nel 2005, 2,6 anni in più rispetto al 2005) che per gli uomini (37,9 anni nel 2015, 1,2 anni in più rispetto al 2005).
Bisogna comunque tener conto che questa statistica fa riferimento solamente agli anni di lavoro regolare e pertanto non prende in esame, per esempio, il lavoro a nero.