Roma – Continua la posizione di rigidità dell’Italia sul bilancio Ue. Dopo le minacce di veto da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, disposto a bloccare qualsiasi accordo sul prossimo quadro pluriennale per il 2021-2027, se non dovesse contenere un esplicito richiamo agli obblighi di rispettare le intese sulla redistribuzione dei rifugiati, oggi è il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi, ad annunciare che “al momento non siamo in condizione di dare il nostro ok” neppure al “riesame del bilancio multiannuale dell’Ue, così come proposto dalla presidenza slovacca”.
La “prima revisione di medio periodo del bilancio”, ricorda Gozi, “verrà discussa di nuovo la prossima settimana”, quando martedì si riunirà il Consiglio Ue per gli Affari generali. “Valuteremo” la situazione “alla luce delle proposte” che in quella sede verranno presentate dai partner, assicura l’esponente dell’esecutivo, ma “abbiamo moltissime riserve” e “la proposta di compromesso della presidenza slovacca non ci convince”.
La proposta iniziale della Commissione europea riprendeva “le richieste del Governo italiano” , spiega il sottosegretario citando quelle relative “agli aumenti di risorse per il piano degli investimenti pubblici, la disoccupazione giovanile, il programma di mobilità, l’Erasmus e gli aumenti delle risorse per migranti e sicurezza”. Tutte voci alle quali il governo non intende rinunciare, perché “bisogna essere determinati” nel difendere le “proprie priorità, e l’Italia è molto determinata”, avverte.
Un monito che assume quasi i toni della minaccia quando Gozi ricorda che la decisione deve essere assunta “all’unanimità, e l’Italia non è assolutamente in grado, in questo momento, di dare il proprio accordo alla revisione del bilancio dell’Ue”, ripete il titolare delle deleghe agli Affari europei.